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Due anni alla meta Le mosse di Alemanno

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Più che di un bilancio dei tre anni appena «compiuti», quella di Alemanno è stata una vera e propria «dichiarazione di guerra» per i due anni che mancano alla fine del suo mandato e dunque alla sua ricandidatura alla guida della Capitale. Non a caso anche la comunicazione è andata proprio in questa direzione: le cose fatte in questi tre anni sono state riassunte in dieci minuti di filmato. Il sindaco ha preferito soffermarsi sugli obiettivi da raggiungere entro il 2013. «Tutti i sindaci - ha affermato - hanno realizzato e completato nel secondo mandato molte delle cose di cui hanno posto le basi nel primo. Noi abbiamo invece illustrato progetti che realmente partono o vengono conclusi in questo mandato, proprio per presentarci nel 2013, quando ci ricandideremo, con le carte in regola per dimostrare il cambiamento che si è realizzato nella città». Un punto chiave questo. Nei prossimi 24 mesi Alemanno non può più sbagliare e così quei 133 obiettivi letti d'un fiato segnano di fatto il punto di inizio dell'ultimo round. Quello più difficile. Lo sa bene il sindaco e lo si capisce dall'autocritica fatta sui tre anni appena passati: «L'unico rimpianto che ho - ammette - è quello di non essere stato, in certi momenti, sufficientemente duro nel cambiamento: in alcuni momenti c'è stato qualche rallentamento, qualche compromesso, ma garantisco che nei prossimi due anni sarò molto più determinato nel cambiamento». A cosa puntare allora? «Abbiamo quattro pilastri da consolidare e 133 obiettivi da raggiungere». Annuncia il primo cittadino con al suo fianco la giunta al completo (dopo poco arriverà anche l'assessore Sveva Belviso con carrozzina e bebé a seguito). Partiamo dai pilastri: Piano di rientro: Riconoscimento da parte dell'Assemblea capitolina di 2 miliardi e 360 milioni di debiti fuori bilancio delle precedenti gestioni (ovvero di soldi usciti senza capire ancora per cosa), di questi un miliardo deriva dal contenzioso; holding del Gruppo Roma Capitale con riordino e ristrutturazione delle società partecipate. Roma Capitale: entro settembre l'approvazione del secondo decreto per l'attribuzione dei poteri speciali; nuovo statuto e definizione dei confini dei «nuovi» 15 municipi. Piano strategico di sviluppo e Olimpiadi: Approvazione da parte dell'Assemblea capitolina del piano di sviluppo; creazione di una agenzia per il marketing territoriale; accordo quadro con Regione e governo per i finanziamenti Cipe; comitato promotore e progetto impiantistico per la candidatura alle Olimpiadi 2020. Sicurezza urbana: Completamento Patto per Roma sicura; ridefinizione ordinanze su decoro e sicurezza; completamento della Sala Sistema Roma; qualificazione e nuovi servizi per la Polizia Municipale. Per quanto riguarda, invece, i 133 obiettivi, a parte quelli fondamentali delle metropolitane e la realizzazione del secondo polo turistico (dalla nuvola di Fuksas all'acquario del laghetto dell'Eur, ai parchi a tema), si annoverano la pedonalizzazione del Tridente (estate 2012); restauro del Colosseo; della scalinata del Pincio ; della facciata del Teatro Argentina; acquisizione del Teatro Valle; parco dei Martiri a Forte Bravetta. Il nuovo piano del Commercio sarà definitivo in autunno, mentre continuerà senza sosta la guerra alle buche (100 milioni nel 2011 e 500 milioni nel 2012). Per i parcheggi, a fine 2012 saranno in istruttoria 55 mila nuovi posti auto; Ancora, allargamento di via Boccea, ponte della Musica, riqualificazione Tor Bella Monaca, quoziente familiare. Posto a parte per il piano nomadi: entro la fine dell'estate è previsto lo sgombero di tutti i campi abusivi; entro il 2011 la chiusura di quelli tollerati di Tor de' Cenci, Baiardo e Marchetti; entro l'estate poi si compirà il primo esperimento di elezione dei rappresentanti dei nomadi in un campo autorizzato. «Tre anni di parole, danni e zero opere» è il commento del capogruppo Pd in Campidoglio, Umberto Marroni, il collega de La Destra, Dario Rossin invece chiede «se Alemanno abbia scritto il programma con il Pd», mentre l'Udc con Alessandro Onorato auspica che «i prossimi due anni di Alemanno siano migliori dei primi tre».

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