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Azienda blindata dalla sinistra Così è ingovernabile

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FrancescoAracri, deputato Pdl, ex assessore regionale ai Trasporti non si dà pace per la vicenda che ha travolto l'Atac e sulle politiche della mobilità fin qui messe in campo dal centrodestra. Onorevole Aracri, che idea si è fatta dell'Atac? «Vorrei ricordare che si tratta di una delle aziende di trasporto più grande d'Europa e che paga una pesante eredità amministrativa e politica della sinistra. Per capirlo basta ricordare la "rottamazione" di presidenti e amministratori delegati nominati da Rutelli e Veltroni. In una sola consiliatura di Rutelli si sono avvicendati Mortillaro per tre mesi, Vaciago, Niccolai, Di Carlo. In epoca Veltroni, Bianchi al posto di Cervi, Cavalieri al posto di Curci, Gabbuti al posto di Cavalieri, Ranucci al posto di Allegra e Vento al posto di Calamante. Ma il vero problema sono altri incarichi, in grado di bloccare l'intero sistema, e così anche la destra che dovrebbe governarlo». Sta dicendo che l'Atac è talmente «blindata» dal centrosinistra che Alemanno non riesce a governarla? «Basta vedere i posti chiave da chi sono occupati, una parte è riconducibile al centrosinistra, come ad esempio il coodirettore generale, Cassano, Monichino al reparto del movimento bus e degli approvvigionamenti, Middei agli Affari generali, Pesce al controllo di gestione, Guadalupi al controllo contratti di servizio. L'altra invece dagli uomini chiamati da Basile». Però si dimentica di Parentopoli e di Bertucci. «L'unica colpa di Bertucci è stata di fidarsi. Sulle assunzioni facili vorrei dare numeri mai forniti. Le assunzioni nei due anni elettorali, 2007 e 2008, sono state rispettivamente 999 e 618. Nel 2010, sono andate in pensione 748 persone a fronte di 58 ingressi. Il costo del personale è sceso di 50 milioni. Ancora, dal 2002 al 2006 il Comune versava ad Atac 714 milioni di euro ufficialmente per attività di manutenzione straordinaria, in realtà per coprire gli squilibri finanziari delle aziende. A confermarlo i dati delle Officine generali, nate per le manutenzioni straordinarie. Il risultato? Due treni realizzati e un debito sulla manutenzione di Metro, che oggi grava su Atac, di 500 milioni». La soluzione per Atac? «Ripartire da un Piano industriale e l'organizzazione per realizzarlo. Sovrapporre nomi di sinistra a nomi di sinistra non risolve il problema. Servono persone competenti e non di partito». Cosa sente di dire al centrodestra che governa la Capitale? «Guardi, a me piace molto un detto: tacere quando si dovrebbe protestare, è un peccato che fa degli uomini dei codardi». Sus. Nov.

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