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A maggio il progetto del Colosseo

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Ancora qualche giorno è il progetto del restauro del Colosseo sarà messo nero su bianco. Diego Della Valle ha rotto gli indugi: «Verrà presentato a maggio». Si sa già che i lavori dureranno dai 24 ai 36 mesi e che inizieranno a fine anno. Il presidente della Tod's sponsorizza il restauro con un finanziamento da 25 milioni di euro che arriverà in più tranche. Della Valle ha respinto anche le accuse di voler approfittare del restauro per farsi pubblicità: «Il Colosseo va preservato dalle barbarie pubblicitarie». È per questo motivo - spiega mister Tod's - che la società ha chiesto e ottenuto di essere l'unico sponsor del restauro: «Serve a garantire che non ci sia spazio a speculazioni pubblicitarie. Noi non ne faremo». Nell'accordo sottoscritto a gennaio con Campidoglio e ministero dei Beni culturali, è stato deciso che lo sponsor potrà promuovere e pubblicizzare i lavori di restauro e utilizzare la dizione «sponsor unico per i lavori del restauro del Colosseo in base al piano degli interventi», in abbinamento ai propri segni distintivi. Potrà anche usare il materiale e la documentazione illustrativa dei lavori di restauro sia all'interno dei propri spazi sia nel sito internet. Un'esclusiva che durerà per la durata dei lavori e i successivi due anni. Ma come aveva già garantito Della Valle: «Non metterò la mia scarpa sul monumento». L'imprenditore marchigiano guarda già oltre: «Il progetto di restauro del Colosseo «segna un punto a favore del nostro Paese. Ora ci sarà anche Pompei, poi Venezia». Le basi dell'intesa ci sono già: «Che dopo il Colosseo un gruppo di imprenditori napoletani si prenda in carico il restauro di Pompei, e un gruppo di imprenditori veneti aiuti la sistemazione di Venezia è il più bel segnale che possiamo dare per una Italia che funzioni», dice soddisfatto. Da Della Valle è arrivato anche un riconoscimento «all'entusiasmo del nuovo ministro, Galan, che presto - dice - potrà dare una sua impronta», sul fronte della difesa e del recupero dei beni culturali. Si tratta di dare un aiuto alla cultura e al patrimonio di un Paese, ovviamente anche con un ritorno d'immagine. È per questo che Della Valle chiama a raccolta gli imprenditori, perché «anche chi come me non si occupa di politica e non lo farà mai - assicura - può dare un contributo concreto al Paese, ed è giusto che lo faccia». Si può fare sul fronte della cultura, che «non ha fondi adeguati». E si deve fare «senza contropartite di sorta, anche se non ci sarebbe nulla di male nel farlo sul modello americano, perché abbiamo bisogno che il Paese torni molto credibile».

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