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Ordinanza antibancarelle da domani al 2 maggio

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Eintanto l'assessore comunale al Commercio, Davide Bordoni, ha firmato l'ordinanza contro le bancarelle abusive. Del piano di sicurezza si è discusso nel corso del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale ha partecipato anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Già ieri ci sono state le bonifiche e i controlli da parte delle forze dell'ordine nell'area del Vaticano. Sorvegliati speciali i luoghi sensibili, come le ambasciate, gli scali portuali e gli aeroporti. In Questura a Roma è stato istituito un pool per la pianificazione delle misure di sicurezza e per la gestione dell'evento, che si svolgerà in concomitanza con il concerto del primo maggio e sarà affidato alla sovrintendenza del capo di gabinetto del Questore Filippo Santarelli e coordinato dal vicequestore aggiunto Roberto Caffio. Inoltre sarà attivato il Centro di gestione della sicurezza dell'evento, nella tre giorni legata alla beatificazione, presso la sala operativa della Questura. Al termine della riunione in Prefettura il sindaco Gianni Alemanno ha ricordato che «la Sala operativa della Questura e la Sala sistema Roma lavoreranno in sinergia». Contro i commercianti abusivi scende in campo il Campidoglio con una ordinanza firmata dall'assessore al commercio Davide Bordoni. Il provvedimento servirà a «proibire ogni forma di vendita su area pubblica svolta in forma itinerante», ovvero il commercio di ambulanti e bancarelle. L'ordinanza, che sarà in vigore da domani 22 aprile fino al 2 maggio, interesserà tutti i municipi coinvolti dalle cerimonie e manifestazioni per la Pasqua, la beatificazione di Wojtyla e la festa dei lavoratori: da piazza San Giovanni al centro storico, da Prati al Vaticano. «Un provvedimento straordinario - secondo Bordoni - necessario per tutelare le forme di commercio su aree pubbliche prettamente romane e scoraggiare gli abusivi che nei giorni di festa potrebbero affollare le vie della Capitale». I camion-bar che non rientrano nell'ordinanza potrebbero comunque subire delle modifiche per ragioni di ordine pubblico.

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