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Meno poteri alle Province. È scontro sull'urbanistica

Nicola Zingaretti

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La giunta Polverini e i presidenti delle Province sono ai ferri corti. L'oggetto del contendere è l'urbanistica. O meglio la legge regionale 38 aggiornata nel 2008 che affida alle Province poteri su questa materia autorizzandole a valutare i piani regolatori e le varianti adottate dai Comuni. Tutto è nato da una lettera dell'assessore regionale all'Urbanistica Luciano Ciocchetti che ha scritto ai presidenti di Provincia per ridefinire meglio le competenze nelle politiche del territorio. Una lettera che ha scatenato un putiferio con i presidenti delle Province di Roma, Viterbo, Rieti e Frosinone che hanno risposto con un'altra lettera di fuoco indirizzata alla Polverini. Una protesta bipartisan con i Pd Zingaretti e Melilli alleati ai Pdl Iannarilli e Meroi. «È un ingiustificato cambio di rotta - scrivono - che rischia di paralizzare le attività dei Comuni e di creare ritardi e incertezza su temi delicati agli operatori di settore, danneggiando la credibilità di tutta l'amministrazione. Le ultime dichiarazioni dell'assessore Ciocchetti preannunciano la volontà della Regione di riassumere le deleghe concesse alle Province in materia di pianificazione territoriale». Queste nuove deleghe erano state decise dalla giunta Marrazzo che aveva dato la possibilità alle Province di approvare i Piani territoriali provinciali generali. Piani a cui tutti i Comuni avrebbero dovuto conformarsi. Solo la Provincia di Latina non lo ha adottato ed è per questo che non ha sottoscritto la lettera indirizzata alla governatrice. Il capogruppo del Pd in Regione, Esterino Montino, giudica «pazzesco» l'intento della amministrazione regionale di «riottenere la delega sull'approvazione degli strumenti urbanistici dei Comuni». «Una cosa che succede solo con la Polverini», aggiunge. L'assessore Ciocchetti è esterrefatto: «È pazzesco invece il modo in cui la Provincia di Roma si arroga il diritto di interpretare una legge regionale. Le norme devono essere interpretate da chi le dirige, nel caso specifico dalla Regione. Non vogliamo togliere competenze a nessuno. Occorre solo chiarire meglio le procedure e i confini delle deleghe, che sono incerti e confusi. La cosa più giusta sarebbe definire una procedura di copianificazione». I presidenti delle Province, però, non si fermano e annunciano un incontro con tutti i Comuni del Lazio. A questo punto, però, un vertice tra Regione e Province è inevitabile. La governatrice corre ai ripari: «Adesso li convocherò, cercheremo di fare un approfondimento sia sulla lettera che mi hanno inviato sia su tutto il piano casa».

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