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I fiori di Pamela

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diTIBERIA DE MATTEIS Teatro, musica, danza e arte collaborano alla ricerca di una spiritualità che accomuni le più diverse confessioni religiose in un'unica e condivisibile tensione verso un infinito che possa elevare l'umanità. È la rassegna «Divinamente Roma», ideata e diretta da Pamela Villoresi, che giunge alla sua quarta edizione, sviluppandosi fino al 25 aprile con l'intento di celebrare anche i 150 anni dell'Unità d'Italia, nazione giovane che potrebbe costituire un simbolo di accoglienza e pacifica collaborazione fra provenienze differenti. «L'Italia che ci piace non è solo quella che è stata, ma quella che è (e sarà) capace di divenire, un progetto in costruzione di apertura alla diversità e alla solidarietà, vivificato dalla libertà della ricerca spirituale, coraggiosa e sincera, un luogo ospitale per chiunque abbia a cuore la dignità e la felicità dell'essere umano, e sia portatore di valori che, pur nella divergenza delle opinioni e delle fedi, offrano conforto e si facciano elementi di coesione» è l'intento dichiarato dall'attrice Pamela Villoresi, che ha creato la manifestazione. Dopo l'inaugurazione del 14 aprile, che ha coinvolto Edith Bruck, Paola Mastrocola, Plinio Perilli, Maria Luisa Spaziani e Sergio Zavoli nella lettura delle proprie poesie, si può assistere oggi alle 17,30 al Macro Testaccio agli artisti della Comunità Cinese di Prato che affrontano l'eterna lotta tra il bene e il male, ispirandosi al grande maestro Bertolt Brecht, con «Un Angelo dei sobborghi». Domani all'Accademia dei Lincei, alle 18 e alle 20,45, Pamela Villoresi renderà omaggio, con il recital «Il Leone maremmano», al poeta vate Giosuè Carducci e alla sua fede in un'Italia unita, mentre il 19 aprile l'indiano Rabindranath Tagore verrà ricordato all'Aranciera del Semenzaio di San Sisto fra musica e poesia. Per la prima volta, inoltre, questo Festival entra in Sinagoga, sede della più antica comunità ebraica d'Europa, dove il 21 aprile il Coro del Tempio si esibisce in un concerto di musiche liturgiche della tradizione romana. Il Teatro Valle ospita, il 22 aprile, il violinista gitano Roby Lakatos e il 23 aprile, la creazione di Emiliano Pellisari, «Inferno», con musica, danza, atletica circense e mimica. Il giorno di Pasqua, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, il concerto dei Fratelli Mancuso precede la liturgia della Santa Messa. Infine, lunedì 25 aprile, presso Villa Piccolomini, chiudono il Festival gli Insingizi, cantanti provenienti dallo Zimbabwe.

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