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Medicina biointegrata a Palazzo Carpegna

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Iltema del simposio è «Science in evolution», a sottolineare la necessità di trasformare le medicine in un'unica, vera medicina. Il Congresso si è aperto con un'ampia sessione dedicata alla medicina anti-aging con la partecipazione del professor Thierry Hertoghe, endocrinologo di fama mondiale e presidente della Società internazionale di medicina anti-aging. Sono state presentate nuove acquisizioni in campo biochimico e terapeutico, tra cui le possibili applicazioni degli estratti vegetali in ambito epigenetico. Nell'ottica di una visione biointegrata della medicina, il Congresso si conclude con due sessioni dedicate all'ambito psicologico e strutturale. Un focus importante, attraverso il prezioso contributo di oncologi italiani e stranieri, è riservato alle terapie oncologiche integrate. In Italia, circa il 25% dei pazienti oncologici fa ricorso a terapie non convenzionali e tra queste principalmente alla fitoterapia; negli Usa la percentuale supera il 50%. In un'ottica d'integrazione, molti istituti oncologici affiancano ormai terapie naturali, soprattutto la fitoterapia, ai mezzi tradizionali di cura. «Scienze in evolution», dunque, quale importantissimo punto di incontro e confronto, dove i contributi e le esperienze di tutti i partecipanti saranno determinanti nell'indicare un ulteriore progresso verso l'affermazione di una Medicina Biointegrata. In Italia, nel perseguire questi scopi, presso l'Università G. D'annunzio di Chieti, dal 2002, è attivo il Corso di Perfezionamento in Medicina Biointegrata, diretto e coordinato da Francesco Caciagli e Giuseppe Martines, e che annovera tra i docenti Franco Mastrodonato, caposcuola della Medicina Biointegrata stessa nonché responsabile dell'IMeB.

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