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Subito il processo per Winston

Il filippino Manuel Winston

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Le prove sono talmente schiacchianti che non è necessario passare per l'udienza preliminare. E quindi, basta far sedere subito il filippino Winston Manule Reyes sul banco degli imputati per dimostrare che è colpevole dell'omicidio della contessa Alberica Filo della Torre. È questa la prossima mossa della procura che indaga sul delitto dell'Olgiata. I pm avrebbero raccolto talmente tante prove contro l'ex domestico della famiglia Mattei da decidere di chiedere entro venti giorni il giudizio immediato. Insomma, si tratta di una scelta processuale per dare un'ulteriore accelerazione alle indagini sulla morte della donna, trovata senza vita il 10 luglio del 1991 nella sua camera da letto. Ma prima di chiedere di poter processare il filippino reo confesso con il giudizio immediato, la procura intende leggere le conclusioni della consulenza dei carabinieri del Ris sui numerosi reperti sequestrati nel corso degli anni. Proprio grazie al lavoro degli esperti del Ris, la magistratura, in collaborazione anche con i militari del Nucleo investigativo di via In Selci, ha potuto chiedere e ottenere di far finire in cella l'ex domestico della contessa con l'accusa di omicidio volontario: sul lenzuolo stretto intorno al collo della vittima è stata trovata una traccia di sangue compatibile con il dna del filippino. Intanto la procura e i carabinieri hanno terminato le audizioni delle persone informate sui fatti (ex operai, domestici, amici e parenti della vittima e dell'indagato) e ora intendono chiudere in tempi celeri l'indagine. I pm, infine, hanno chiesto l'archiviazione per Roberto Iacono, il secondo indagato per l'omicidio della contessa Alberica Filo Della Torre. Dopo la confessione del domestico filippino Manuel Winston Reves e l'esito degli ultimi accertamenti, si esclude che Iacono possa avere avuto un ruolo nel delitto dell'Olgiata. «Era previsto e prevedibile dopo gli ultimi accertamenti peritali - ha dichiarato l'avvocato Alessandro Cassiani, legale di Iacono - non avevamo dubbi, abbiamo sempre pensato che il problema si sarebbe risolto solo con l'individuazione del presunto responsabile, nonostante le due precedenti archiviazioni, prima della riapertura del caso, tutto era rimasto allo stato originario. E Iacono ha continuato a essere indicato come il probabile omicida».

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