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Le multe per l'ordinanza antialcol continuano ad arrivare inesorabili

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Ilsindaco aveva garantito che, nonostante la sentenza della Consulta, i divieti restavano in vigore. Così è stato. Venerdì sera sono state sanzionate otto persone, sette italiani e un francese, che sorseggiavano i loro drink in strada. Altri tre li ha multati la polizia. Il Codacons, che aveva già definito le ordinanze decadute, ora invita a fare ricorso. Per vincerlo. Così si apre un limbo di incertezza in cui le persone multate preferiscono aspettare di pagare sperando che la situazione si chiarisca. La Corte Costituzionale, infatti, è stata chiara: la legge sul pacchetto sicurezza varata nel 2008 è incostituzionale laddove dà ai sindaci poteri di emanare ordinanze anche fuori dai casi di contingenza e urgenza. Non riguarda solo l'antialcol, ma anche l'antilucciole (che punisce prostitute e clienti), l'antiwriters, l'antiborsone e l'antilavavetri. Ordinanze che vengono prorogate di volta in volta. Chi è stato multato l'altra sera, tra Campo de' Fiori, Monti e Trastevere, dovrà pagare 50 euro. L'assessore al Centro storico, Dino Gasperini, affossa le speranze dei multati: «Il sindaco ha spiegato che le ordinanze restano in vigore, quindi chi le trasgredisce sarà sanzionato e dovrà pagare». Il Codacons, però, la pensa nel modo opposto (supportato dall'interpretazione fornita da alcuni esperti di diritto): «Dal momento che la Consulta ha dichiarato incostituzionale la norma che permette certi tipi di ordinanze, chi verrà multato in questi giorni potrà fare ricorso - dice il presidente dell'associazione Carlo Rienzi - Potrà venire nei nostri uffici per avere l'aiuto necessario». Qui sta il dilemma. Le ordinanze sono valide o decadute? Per il Campidoglio non è cambiato nulla. In linea teorica è vero. La sentenza della Consulta non è ancora stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (lo sarà nei prossimi giorni), fino ad allora non produrrà i suoi effetti sulla legge del 2008 dichiarata incostituzionale. Per annullare gli effetti delle ordinanze, però, bisognerà che un giudice amministrativo si pronunci nuovamente alla luce della sentenza stessa. Districarsi è un ginepraio. È per questo motivo che le associazioni dei consumatori invitano a non pagare e a presentare ricorso. Il sindaco Alemanno continua a difendere i divieti introdotti grazie ai poteri bocciati dalla Corte. Lo ha fatto anche ieri durante la visita a Cracovia: «Fare il sindaco è sempre difficile - ha detto - anche qui in Polonia il divertimento sfrenato e "alcolico" crea problemi». Il riferimento del sindaco è all'episodio dell'inglese ubriaco picchiato a Campo de' Fiori mentre faceva uno spogliarello. L'ordinanza antialcol è scattata proprio dopo quell'episodio.

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