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Il Pd: le ordinanze non hanno mai funzionato

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L'opposizioneesulta. La sentenza n.115 della Consulta infiamma lo scontro tra i due schieramenti, con i consumatori che ne approfittano per dichiarare «nulle tutte le sanzioni». Per il Codacons, infatti, «è evidente che tutte le persone multate in base a queste ordinanze, ad esempio i clienti delle prostitute, hanno diritto a vedere annullate le multe comminate. I comuni non potranno più procedere ad emanare nuovi verbali di accertamento». Per il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli, è inutile disperarsi: «Le ordinanze funzionano per due o tre gioni, poi finiscono nel dimenticatoio. Quindi il danno è relativo». Il Campidoglio, per il momento, non ha alcuna intenzione di bloccare le ordinanze che, come ha detto Alemanno, «restano in vigore». Gli amministratori capitolini, però, sono convinti che è meglio non prendere decisioni affrettate. Il delegato alla Sicurezza del sindaco, Giorgio Ciardi, spiega che gli uffici capitolini stanno già effettuando «gli approfondimenti necessari alla luce della giurisprudenza "creativa" della Corte costituzionale». «Molte di queste ordinanze vengono prorogate di anno in anno - fa notare Ciardi - perché non sono sine die. Dobbiamo approfondire la temporalità». Il presidente della commissione Sicurezza, Fabrizio Santori, è convinto che bloccare le ordinanze «va contro gli interessi dei cittadini» e sciorina i dati che dovrebbero dimostrarne l'utilità: 930 controlli sul pub crowl (provvedimento decaduto all'inizio di quest'anno e non più prorogata), 1.928 sull'antischiamazzo, rumori e igiene degli spazi pubblici, 1.097 controlli sull'occupazione di suolo pubblico solo per il I Municipio, 592 sull'antilavavetri, 426 su quella antiborsone, 5.400 sulla distribuzione di volantini, 565 sul decoro urbano e le deiezioni canine, 19mila verbali a prostitute 1.564 ai clienti nell'ambito dell'ordinanza antiprostituzione. Risultati che non sono riconosciuti dall'opposizione. Per il presidente del Municipio XI, Andrea Catarci, «le ordinanze non hanno prodotti risultati né per la sicurezza né per il decoro cittadino, hanno aggravato la situazione di persone già in stato emarginazione e marginalità sociale».

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