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Centro di smistamento provvisorio oppure il futuro dell'ex caserma De Carolis sarà quello di un vero e proprio Centro di accoglienza

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Èquesto l'interrogativo. Nessuno sa niente. Lo stesso sindaco Moscherini cade dalla nuvole e in molti nella sua maggioranza sono decisamente contrari ad un'idea del genere. Eppure i tanti complimenti incassati per aver messo su la struttura in poche ore, quando da altre parti non sono bastati mesi, potrebbero indurre a credere che il Governo punti proprio sull'ex caserma De Carolis nel centro Italia, per poter ospitare e poi dirottare nei vari centri di accoglienza gli immigrati. Futuro tutto da scrivere eppure gli indizi lasciano presagire che gli arrivi continueranno. Quelle che invece si sono arrestate sono le fughe dalla caserma, grazie anche alle volanti 1 e 3 del commissariato di Civitavecchia che con un repentino blitz hanno portato all'arresto di un nordafricano che aveva in auto tre connazionali tra cui il cugino. Ieri l'aria all'interno del Centro era tranquilla. Per tutta la giornata è continuata l'identificazione degli immigrati. Si è arrivati a 410 mediante foto e impronte digitali da comparare con i dati dell'Interpol, ma al momento non risultano persone segnalate. Ieri è stato anche il giorno della conta all'interno della caserma e il numero degli immigrati segna quota 640, quindi i conti con i tunisini sbarcati martedì scorso dalla Clodia tornerebbero anche se il giallo rimane. In attesa di un futuro migliore, c'è chi prende il sole, chi gioca a calcetto, ma c'è pure chi, conoscendo l'italiano, si è dato da fare e messo a disposizione della struttura per fare da interprete. E mangiano. Ieri a tavola hanno trovato risotto alla pescatora, cotoletta ai frutti di mare, spinaci e frutta. L'assessore Pierfederici non ha mai staccato la spina e controlla minuto per minuto la situazione. Stessa cosa per il presidente di Città Futura, Enzo De Francesco, che segue di persona i suoi uomini impegnati nella pulizia e nella rimessa a nuovo della struttura. Ma un grossa mano l'ha fornita la direzione sanitaria dell'ospedale San Paolo che ha messo a disposizione le sue strutture e il personale per venire incontro alle esigenze del centro. «Dobbiamo ringraziare pubblicamente il direttore generale Squarcione per la sua sensibilità - spiega il commissario della Croce Rossa Micaela D'Andrea - Il San Paolo non solo ha messo a disposizione le sue strutture, ma ha inviato sul posto anche gli specialisti per non intasare il San Paolo». Ieri è stata la giornata degli odontoiatri e degli oculisti e il giorno prima erano arrivati i cardiologi. Oggi si continuerà con le identificazioni, ma in tutti gli ospiti, fughe a parte, c'è il desiderio di un permesso di soggiorno. Per ricominciare a vivere.

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