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Ancora niente rom nel Cara. Ma Stefoni si dimette

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L'avevaannunciato. Se il Prefetto di Roma non avesse fatto un passo indietro rinunciando al prospettato trasferimento al centro Cara di 200 nomadi, donne e bambini, si sarebbe dimesso. Così è stato. Ieri, il sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio Stefoni, ha rimesso il mandato nelle mani del presidente del consiglio comunale. Altri, in segno di protesta, potrebbero seguirlo. I 16 colleghi del comprensorio Roma F4 si sono dati appuntamento per lunedì prossimo: in sede di conferenza dei sindaci valuteranno se abbandonare anch'essi l'incarico, fatto questo considerato molto probabile. Parallelamente, il braccio di ferro continua sotto gli occhi del Prefetto, in piazza Venezia. Sì, perché Stefoni si è spinto oltre occupando la sede del consiglio provinciale. È inchiodato nell'aula di Palazzo Valentini dal primo pomeriggio di ieri: pranzerà e dormirà lì, «ad oltranza – assicura – finchè qualcosa non cambierà in positivo». Intanto a Castelnuovo la gente scendeva in strada. I cittadini manifestano da lunedì scorso, occupano la Tiberina nell'orario di punta del traffico, intorno alle 18, invocando un dietrofront del Prefetto. Eri. Del.

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