Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il detective in provetta incastrò anche Busco

default_image

  • a
  • a
  • a

.E la scoperta scientifica è stata seguita dalla confessione di Winston Manuel, sebbene il filippino sarebbe in procinto di ritrattare la sua versione dei fatti. Anche nell'altrettanto ventennale caso di via Poma il Dna ha avuto un ruolo decisivo. Ha permesso di far condannare a 24 anni di reclusione l'ex fidanzato della vittima Raniero Busco. Un successo giudiziario sottolineato ieri dai legali di Paola Cesaroni, sorella di Simonetta. «La prova scientifica raggiunta grazie ai risultati ottenuti mediante l'esame del Dna risulta certamente attendibile ed esente da valutazioni soggettive e critiche pretestuose, seppur a distanza di venti anni dal tragico evento», sostengono Massimo Lauro e Federica Mondani. È vero. Ma i due «gialli» sono molto diversi tra loro. Busco era il fidanzato della ragazza uccisa nel '90 e può aver lasciato sue tracce biologiche sul corpetto di Simona tre giorni prima dell'omicidio, durante un rapporto sessuale. L'accusa ha replicato portando in aula la madre della vittima: mia figlia si cambiava spesso la biancheria intima, ha detto la donna. Lo ha fatto anche in quei giorni? Non si sa. È una deduzione, non una prova. Il filippino, invece, non può aver lasciato tracce di sangue sul lenzuolo che avvolgeva il volto della contessa se non in occasione dell'assassinio. Winston aveva anche un valido movente, i debiti con la nobildonna e le liti fra i due. Se, poi, è stato sorpreso da Alberica mentre rubava, una sua reazione violenta sarebbe stata confortata dalla logica. Busco non aveva apparenti motivi per uccidere. Non la gelosia, citata come un possibile movente dal pm, visto che era lui a essere meno coinvolto nella storia. Manuel, infine, ha confessato (per ora). Raniero ha sempre negato di essere il carnefice dell'ex fidanzata. Ragioni che saranno sostenute con energia nel processo d'appello. Un «via Poma bis» che vedrà l'avvocato di Busco, Paolo Loria, affiancato da un principe del Foro, il professor Franco Coppi, che ha accettato ieri la difesa del meccanico di Morena.

Dai blog