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"Winston irreprensibile Il maggiordomo perfetto"

Il filippino Manuel Winston

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La notizia della confessione di Winston ha lasciato letteralmente allibita la famiglia romana presso la quale negli ultimi due anni e mezzo Manuel Winston Reves e la moglie Rowena lavoravano. Davvero irreprensibili, persone straperbene, continua a ripetere la sorella del proprietario di casa nel tentativo di tenere a bada i giornalisti assiepati davanti al portone d'ingresso del palazzo di Via San Damaso dove la coppia dei domestici prestava servizio e viveva. Inutile cercare Rowena: «Stamattina è andata via presto. È a casa di un parente di Winston». È già stata licenziata? «Macchè, tutta la sua roba è ancora qui. Certo che se ne andrà. Ma andatene via pure voi, per favore. Ci sono i bambini lassù che ancora non sanno niente». È davvero un giorno tremendo per la famiglia, una facoltosa coppia di ex-imprenditori nel campo dell'editoria. Il datore di lavoro del filippino omicida, in persona, viene bloccato mentre cerca d'entrare nel portone. Lo sa che Winston ha confessato di aver ucciso Alberica Filo della Torre? «Quello che conosco è un'altra persona - dice choccato - come è possibile che sia un assassino. Voglio dire, avevo piena fiducia. Mi portava la colazione a letto tutte le mattine. Accompagnava mio figlio a scuola. Il bambino stravede per lui». Dicono che stava partendo. «Non è vero. No ci aveva comunicato niente». La coppia filippina è stata assunta dopo un normale colloquio di lavoro. «Avevano pure le credenziali: del resto lo sapete meglio da chi avevano lavorato per dieci anni. Persone molto più importanti di me, che si sono fidate lo stesso» si schernisce l'imprenditore riferendosi, naturalmente, all'ex-presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. Ma dell'Olgiata non parlavate mai? Winston ha detto che aveva un'angoscia nel cuore... «Ad essere sinceri è stato molto bravo a tenerlo nascosto questo peso sulla coscienza» risponde sarcastico. «Stento ancora a crederci - continua - Eravamo dispiaciuti per Rowena che da tre giorni piange. ora siamo sconvolti». Ma Winston gli aveva mai chiesto soldi in prestito? «Al massimo mi ha chiesto qualche anticipo. E pensare che lascio spesso i soldi in giro e non mi è mai mancato nulla». Rowena non torna, ovvio. «Manderà qualcuno di fiducia a ritirare la sue cose (e quelle del marito). Poi troveremo altre persone. Ma non ho nulla contro i filippini». Nel quartiere Winston è stimato. Fervente cattolico andava a messa con la moglie tutte le domeniche. Nessuno crede che volesse scappare anche perché l'avrebbe potuto fare già da tempo. Almeno una volta all'anno tornava nelle Filippine a trovare i suoi figli. C'è chi lo descrive anche come un tipo schivo che nel tempo libero amava isolarsi con lunghe passeggiate. Chissà forse proprio in questi momenti i fantasmi del passato tornavano a tormentarlo.

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