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Il Colosseo torna arena Scontro su Della Valle

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.Qui, l'ex assessore capitolino alla Cultura, Umberto Croppi ha lanciato il sasso: «La notizia ormai accreditata che Della Valle pagherebbe il restauro da 25 milioni di euro a me non risulta. Della Valle si è assunto il compito di gestire il marchio del restauro del Colosseo garantendo l'impegno a cercare finanziatori. È un impegno ma non un finanziamento totale. E la cosa strana è che non si conosce il testo della convenzione». Un detonatore fatto esplodere qualche secondo dopo dal presidente della commissione capitolina alla Cultura, Federico Mollicone. «Ad oggi il testo della convenzione non l'ho mai visto - conferma -. L'ho richiesto al Ministero ma ancora non mi è stato fornito». E ancora Croppi: «Ricordo che il Mibac aveva fatto un bando pubblico per raccogliere finanziatori privati, che è andato deserto. Non si capisce perché Della Valle non abbia partecipato a quel bando e sia intervenuto dopo a trattativa privata». Peccato che il finiano Croppi non si sia fatto illuminare da queste riflessioni quando era il titolare della Cultura capitolina. C'è persino chi pensa a un pesce d'aprile. La trasmissione però è andata in onda la sera del 31 marzo. Così mentre l'opposizione inizia a sparare a zero, con il senatore Pedica (IdV) che «ringrazia Croppi per aver fatto venire a galla l'ennesimo danno di Alemanno», arriva il chiarimento del sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro. «La convenzione con Della Valle sarà pubblicata a giorni sul sito internet del commissario delegato, come è accaduto per tutti gli atti di questa struttura, che riguarda la presidenza del Consiglio dei ministri - spiega Giro -. La pubblicazione avverrà non appena terminate le procedure di norma. Della Valle è il soggetto contraente unico dell'accordo, nel quale per la sponsorizzazione del Colosseo si è impegnato a erogare i 25 milioni. Garantisce il finanziamento. Punto». Ma non può finire qui: «È stravagante montare una polemica su affermazioni dubitative fatte da due persone, come Croppi e Mollicone - chiosa Giro - che ammettono di non sapere niente della convenzione. Mi sembra strano che le accuse vengano da Croppi, che si è allontanato dal Pdl, e da Mollicone legato ad un gruppo politico che negli ultimi tempi sta portando avanti atteggiamenti ostili verso Alemanno». Il Colosseo è tornato arena.

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