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Gli investigatori

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All'inizioera una squadra di sei carabinieri della sezione Omicidi del colonnello Bruno Bellini, poi le indagini sono diventate fitte coinvolgendo altri investigatori. Dietro la svolta nell'assassinio della contessa Alberica Filo della Torre c'è il lavoro di mesi della punta di diamante del Comando provinciale dell'Arma diretto dal colonnello Maurizio Detalmo Mezzavilla. È il Nucleo investigativo di via In Selci del colonnello Lorenzo Sabatino, coordinato dal Reparto operativo di Salvatore Cagnazzo. Sabatino è un ufficiale già conosciuto alle cronache. Quando era un maggiore e dirigeva la sezione sui reati contro la Pubblica amministrazione ha scoperchiato il giro di tangenti nella sanità regionale, mettendo alle corde la signora Anna Iannuzzi poi divenuta nota come Lady Asl. Il 5 marzo 2007 il vedovo della nobildonna, quando l'ingegnere Pietro Mattei, coi suoi legali ha presentato istanza per la riapertura del caso, la Procura di Roma ha delegato via In Selci a condurre l'indagine bis, una bomba da disinnescare. La premessa infatti era lineare ma al tempo stesso tagliente: se nel luglio '91 i militari che entrarono nella villa all'Olgiata non riuscirono a trovare il colpevole perché non avevano a disposizione gli strumenti che offre oggi la scienza, a distanza di 20 anni i carabinieri non potevano sbagliare, o comunque sarebbe stato più difficile spiegare un altro finale senza uscita. I militari hanno riletto migliaia di pagine, le deposizioni dei vecchi indagati, dei testimoni, le versioni trascritte subito dopo il delitto dai colleghi di altre caserme. Hanno spianato il materiale sul tavolo e hanno cominciato a rimontare il mosaico dell'omicidio. Una costruzione alla quale ha partecipato anche il Reparto analisi criminologiche del colonnello Giorgio Manzi, aggiungendo la tessera del profilo psicologico del presunto assassino. Il domestico filippino Winston Manuel Reyes è stato arrestato martedì sera perché gli specialisti del Ris hanno trovato una macchia del suo sangue sul lenzuolo che era stretto al collo della contessa. In quell'estate maledetta Winston aveva vent'anni. Sui pantaloni gli investigatori trovarono tracce del suo sangue: lui disse che era stato ferito da un cane e si era pulito il gomito passandoselo addosso. Una versione da verificare. I carabinieri hanno steso quel lenzuolo e lo hanno scandagliato al microscopio. Il tessuto era intriso da ampie e lunghe macchie del rosso fuoriuscito dalle ferite della vittima colpita da uno zoccolo. Hanno cercato e hanno trovato: due centimetri di un rosso diverso, il sangue di Winston.

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