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Sindaco multato. Paga il cittadino

Le auto blu tra i privilegi dei politici italiani: oggi sulle nostre strade se ne contano 629.120

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A Guidonia le multe del sindaco le pagano i cittadini. È scritto nero su bianco. Per dare atto formale a una prassi ormai consolidata, la determinazione del capo di Gabinetto n.8 del 3 marzo («Inosservanza codice della strada - impegno di spesa») prevede che dalle casse comunali, dalle tasche dei contribuenti, usciranno 1100 euro per pagare le multe prese dal sindaco quando si muove in rappresentanza dell'ente. Nel documento si legge: visto che ci sono due autisti in servizio presso la segreteria del sindaco che «devono continuamente spostarsi in modo reiterato e continuo per le esigenze legate agli impegni istituzionali del sindaco e quant'altro richiesto da altri organi politici e dirigenziali e che tali spostamenti, non sempre programmati, impongono spesso, al fine di rispettare gli orari previsti, la percorrenza di tragitti vietati, con conseguenti contestazioni elevate a carico di dette autovetture», allora occorre pagare le benedette multe. La determina, a firma dall'ex capo di Gabinetto, avvocato Augusto Colatei - dimessosi dal suo incarico circa due settimane fa per motivi personali e contingenti esigenze lavorative - mette nero su bianco e senza il rischio di fraintendimenti che gli spostamenti del sindaco «non sempre programmati, impongono spesso, al fine di rispettare gli orari previsti, la percorrenza di tragitti vietati con conseguenti contestazioni elevate a carico» delle auto blu. Sembra paradossale ma è così. Le macchine «esenti» dal rispetto del codice, per onor di cronaca, sono un'Alfa Romeo 159 targata dj033xw e una Renault Modus targata dj965xv. Dagli uffici del sindaco fanno sapere che si è trattato di un atto di vera trasparenza: «Da più di dieci anni - dicono - le contravvenzioni vengono pagate con questo sistema. Oggi è semplicemente formalizzato il tutto. È stata fatta una previsione di spesa in base a quanto si spendeva in precedenza». Questo significa che in dieci anni i guidoniani hanno pagato più di diecimila euro di multe, senza salire sulla propria macchina, o pensare solamente di farlo. Nella medesima determinazione si legge anche che la spesa di 1065, 21 euro deve essere imputata già ad un preciso capitolo di spesa (tit 1, funz.1, serv.8, int.03-cap 65/11). Per rendere le cose ancora più interessanti, la successiva determina n.12 del 10 marzo va a chiarire e integrare che «per evitare singoli mandati di pagamento presso la tesoreria comunale a fronte di ogni infrazione, è opportuno anticipare la somma di 1064, 21 euro direttamente al dipendente comunale che «provvederà al pagamento dei relativi bollettini di conto corrente postale». E i problemi sono così risolti. Ci si chiede che fine abbiano fatto le parole che il sindaco Rubeis pronunciò in occasione dell'inaugurazione del corso di autodifesa delle vigilesse del comune di Guidonia Montecelio diversi mesi fa. Durante il suo discorso, infatti, elogiò una di loro, chiedendo pubblicamente chi fosse, perché aveva trovato sulla sua macchina personale una multa e la cosa lo aveva inorgoglito perché non erano state fatte discriminazioni di alcun tipo e che sarebbe stato ben contento di pagare quella contravvenzione. C'è da dire che l'amministrazione Rubeis e le forze dell'ordine stanno dando battaglia alle infrazioni del codice della strada. Imponenti, infatti, sono stati i controlli sulle principali vie di accesso a Tivoli e Guidonia. Il «pattuglione» dei primi di marzo, organizzato dal questore di Roma e diretto dal nuovo dirigente del commissariato di Tivoli, Sant'Elia, che ha visto insieme la polizia municipale di Guidonia e Tivoli, la polizia provinciale, il reparto volanti della questura di Roma e il commissariato di Tivoli, ha visto ben 253 persone identificate e 189 le auto controllate.

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