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I borghi storici si mettono in mostra

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Questele parole del presidente della Provincia Nicola Zingaretti durante la presentazione a Palazzo Valentini, di «Nei borghi antichi la storia è vita», la prima campagna di rilevamento su 30 centri storici tra colline e montagne della Provincia di Roma che si è prefissata, come scopo, quello di rivitalizzare le piccole realtà provinciali altrimenti destinate all'abbandono. I risultati della ricerca, promossa dalla Provincia, dall'assessore alle Politiche del territorio e Tutela Ambientale Michele Civita e dal consigliere provinciale con delega ai Centri storici Giuseppe Lobefaro, sono stati rappresentati in una mostra fotografica di Filippo Coscetta che resterà aperta a Palazzo Valentini fino all'8 aprile. «Parlare di bellezza paesaggistica - ha continuato Zingaretti - può sembrare una facile suggestione ma, il compito di una buona amministrazione è quello di valorizzare la bellezza e le potenzialità ancora inespresse del proprio territorio e raccontare la storia, le tradizioni, i dialetti, la cucina locale, le curiosità e i luoghi più belli da visitare». «Conoscere i comuni della provincia romana - ha detto il consigliere Giuseppe Lobefaro - vuol dire raccogliere dati fondamentali per disegnare la propria identità storica, culturale. L'amministrazione si è posta tra i suoi compiti quello di riequilibrare il rapporto tra i comuni periferici e un capoluogo così pesante com'è Roma. Promuovendo e vendendo i prodotti tipici delle nostre colline e montagne, i giovani non sarebbero più costretti ad emigrare verso le città». «I centri storici - ha spiegato Vittorio Emiliani, ideatore e coordinatore del progetto insieme a Pino Coscetta - rappresentano un grande, diffuso, capillare patrimonio del Balpaese, per questo sono un tesoro da conoscere meglio, da risanare, da proteggere e da riabitare. Lo slogan dice giù molto dice che i residenti, quelli vecchi e gli altri più recenti, si rendono conto che centri e quartieri storici sono a misura d'uomo, che grazie a servizi come internet, possono essere scelti e abitati pure da giovani coppie». Per Umberto Croppi, direttore generale della Fondazione Valore Italia: «Bisogna elaborare una prospettiva che faccia coincidere le esigenze di chi continua a scegliere questi territori come spazi della propria vita e la valorizzazione del patrimonio cultura che rappresentano». Per Pino Coscetta, infine, «questi piccoli centri non sono più abbandonati come si pensa, sono popolati soprattutto da giovani che hanno voglia di rimanere lì. Sono delle belle realtà in cui si vive intensamente anche le piccole cose come per esempio servirsi del mulo per andare a fare la spesa».

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