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Mossa a sorpresa di Alemanno sulle quote rosa

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Conun'ordinanza del 2 marzo, il sindaco di Roma Capitale ha confermato la squadra della Giunta capitolina assegnando le stesse deleghe agli assessori già conferite con la prima nomina. Nella sostanza non cambia nulla, ma il nuovo provvedimento, che contiene una motivazione più articolata soprattutto in relazione alla presenza di una sola donna in Giunta, renderà inutili, per l'Avvocatura comunale (che ieri ha sferrato la contromossa depositando il provvedimento al Tar) i ricorsi proposti da Verdi e Pd contro la mancanza di «quote rosa». Nelle scorse settimane la nomina della giunta era stata impugnata con due ricorsi al Tar del Lazio che vedono come primi firmatari Angelo Bonelli e Monica Cirinnà. In effetti l'art. 5 dello statuto prevede che se non è possibile nominare negli organi collegiali un numero equilibrato di uomini e donne, occorre darne adeguata motivazione. Proprio questo aspetto viene particolarmente curato dalla nuova ordinanza che spiega i motivi per cui non è stato possibile procedere alla nomina di un maggior numero di assessori donna. Motivi che consistono nell'insufficienza di donne impegnate nella politica attiva che ancora affligge la nostra società. Mercoledì l'udienza per la discussione davanti alla seconda sezione del Tar. L'Avvocatura comunale punta su questo: che i giudici di via Flaminia prendano atto che è intervenuto un nuovo provvedimento che, di fatto, svuota i ricorsi di ogni interesse. Il provvedimento impugnato, infatti, è superato da quello nuovo, depositato ieri in cancelleria del Tar, cui - per l'avvocatura comunale - non resterà che dichiarare cessata la materia del contendere.

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