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"Nessuno stupro, era consenziente"

La caserma dei carabinieri del Quadraro, Roma

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«Il rapporto sessuale con la donna è avvenuto in una situazione totalmente amichevole». Si difendono dall'accusa di violenza sessuale i tre carabinieri della stazione del Quadraro - uno è appuntato - indagati assieme a un vigile urbano del I Gruppo. Secondo la Procura, due avrebbero avuto rapporti sessuali e gli altri avrebbero assistito. A denunciarli una ragazza madre di 32 anni di Crema, nella capitale da una ventina di giorni, a casa di un agente immobiliare, che pare sia la seconda storia d'amore da quando è a Roma. Ai militari della Casilina ha raccontato che la notte tra il 23 e il 24 febbraio sarebbe stata violentata dopo il suo arresto per un furto di abbigliamento all'Oviesse sulla Tuscolana, mentre era rinchiusa nella cella di sicurezza in attesa del processo per direttissima la mattina dopo. Per bocca del suo avvocato difensore, uno dei tre militari racconta cosa sarebbe accaduto quella notte.   «Eravamo in tre, due carabinieri e un agente della polizia municipale. Eravamo usciti per locali e avevamo mangiato e bevuto qualcosa. Eravamo fuori servizio e quando siamo tornati in caserma, per andare a dormire nella foresteria, abbiamo visto quella donna. Abbiamo intuito da parte sua la disponibilità ad avere un rapporto sessuale con noi due carabinieri. La cella era aperta - continua - e ci ha chiesto di poter mangiare e bere qualcosa, poi abbiamo avuto un rapporto con lei, ma la donna era consenziente. In caserma - aggiunge il militare - c'era un altro carabiniere in servizio di piantone e era presente anche il vigile fuori servizio che era uscito con noi. Il rapporto sessuale è avvenuto in una situazione totalmente amichevole». La versione resa al procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Eleonora Fini s'incastra con quella messa a verbale dal vigile urbano del I Gruppo: «Quella notte non ero in servizio ed ero andato a trovare uno dei carabinieri della stazione, che è un mio amico. Ma io e lui non abbiamo avuto alcun rapporto sessuale con la donna». L'interrogatorio del terzo carabiniere, invece, è stato interrotto, l'indagato è stato assalito da una crisi di pianto. Spetta ai militari del Nucleo investigativo di via In Selci, diretti dal colonnello Lorenzo Sabatino, accertare dov'è la verità. Lei dice di essere stata stuprata da due mentre gli altri guardavano, anche se al policlinico Casilino i medici non hanno riscontrato violenza. Le divise, invece, giurano che non è stato commesso alcun abuso e solo due di loro avrebbero avuto un rapporto sessuale consenziente. Nel frattempo, Arma e Municipale hanno preso i loro provvedimenti. I tre militari sono stati trasferiti a Milano, Torino e Cagliari, costretti a lavori d'ufficio. Stessa sorte per il vigile urbano. «Ho parlato con il vigile - spiega il comandante Angelo Giuliani - e dico che ci vuole cautela. Il vigile dai servizi a contatto con il pubblico è stato spostato ai servizi interni».  

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