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Non ci sono accordi per Malagrotta bis

Malagrotta

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Mamma mia che gatta da pelare la «monnezza» di Roma. Tutti litigano e i rifiuti restano a Malagrotta. La miccia dell'ultima polemica è stata accesa dalla scoperta dell'ultim'ora del protocollo d'intesa che il sindaco Gianni Alemanno e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, avrebbero firmato il 13 dicembre scorso: un accordo senza alcun valore, per una discarica da realizzare nell'area militare del poligono di tiro «la Farnesiana» ad Allumiere. La data sul documento, infatti, è antecedente al primo gennaio 2011, giorno a partire dal quale ogni decisione sui rifiuti, programmazione compresa, è passata alla Regione. E il protocollo è carta straccia. Ma quando in serata la governatrice del Lazio Renata Polverini chiarisce che sui rifiuti «competente è la Regione» in una lettera al sindaco di Allumiere Augusto Battilocchio e che nessuna discarica si farà lì, ormai il caso è scoppiato. I primi cittadini della Tolfa minacciano mobilitazioni. E l'opposizione ci sguazza. Il toto-rifiuti nel Lazio riparte ieri mattina. Sul sito militare alle porte di Roma, Alemanno aveva detto che «Allumiere è solo una delle tante ipotesi. Attendiamo che la Regione Lazio faccia le sue valutazioni». Renata Polverni è al San Camillo Forlanini insieme al presidente Napolitano e il ministro Fazio, a inaugurare il primo reparto dedicato ai pazienti in stato vegetativo. E ci scappa la domanda sul post Malagrotta ad Allumiere. «Ero a conoscenza del protocollo - ammette la governatrice -. Allumiere era una delle possibilità» ma aggiunge «secondo noi la meno percorribile». E sottolinea che «questo protocollo non ha assolutamente valore vincolante». Poi sollecitata dai giornalisti che le domandano se ne avesse parlato con il sindaco Alemanno, Polverini risponde: «ne parliamo sempre, è un problema che dobbiamo condividere». Secondo la governatrice, infine, la questione del post-Malagrotta «la stiamo gestendo bene». A fine mattinata arriva la smentita. «Non ci sarà alcuna cittadella dei rifiuti nel comune di Allumiere», dichiara Polverini in una nota. «Ho parlato con il sindaco di Allumiere, che mi ha telefonato, gli ho confermato che sulla base delle valutazioni che la Regione Lazio ha già effettuato, anche in relazione alle condizioni ambientali e infrastrutturali del territorio, non si realizzerà alcuna città dei rifiuti ad Allumiere». L'ipotesi, tra l'altro, è giudicata «complicata da realizzare» dall'assessore regionale all'Ambiente Pietro Di Paolo secondo cui «in merito al sito dove collocare la discarica che sostituirà quella di Malagrotta stiamo effettuando una valutazione approfondita che parte dal territorio del Comune di Roma per estendersi all'area provinciale. Non esiste ancora una soluzione che possa dirsi definitiva». Ma solo in serata si apprende che il protocollo pietra dello scandalo non vale un fico secco perché superato dalle nuove competenze che spettano alla Regione. E post Malagrotta resta in alto mare. Nel ventaglio delle opzioni restano: Monti dell'Ortaccio (in Xv Municipio, resa disponibile dallo stesso proprietario Manlio Cerroni ma scartata da Alemanno perchè troppo vicina a Malagrotta) e le cave di Riano. Sul protocollo Allumiere ha preso nuovamente posizione anche il presidente della Provincia Nicola Zingaretti. «Sarebbe uno sgarbo e una furbizia che complica ancora di più la complessa vicenda della gestione dei rifiuti della Capitale. Un metodo per governare poco serio». «Ho inviato una lettera ad Alemanno, al ministro La Russa, alla Provincia di Roma e alla Regione Lazio per sapere se corrisponde al vero che sia stato sottoscritto - fa sapere il sindaco di Allumiere Augusto Battilocchio - Se così fosse si sappia che noi faremo opposizione a tutti i livelli. Sono pronti a mobilitarsi 15 comuni». «Non siamo merce di scambio tra partiti e nemmeno pupazzi a disposizione di chi non ha il coraggio di risolvere sul proprio territorio i propri problemi» ha detto il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini che, se fosse vero, proporrà «a tutti i Sindaci dell'Alto Lazio e in particolare del nostro territorio di riunirci in una manifestazione pubblica a Civitavecchia all'aula Pucci per mettere uno stop definitivo a progetti che non hanno senso né rispettano i territori della Provincia». E il presidente dei Verdi Angelo Bonelli gli ha fatto eco: «Allumiere si trova in un'area naturale protetta, istituita in base a una direttiva europea che il sindaco Alemanno sta violando. Per questo motivo stiamo inoltrando un esposto all'Ue per attenzionare Bruxelles».

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