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«Nella mia Quadriennale il Cda non sceglie gli artisti»

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Marisponde volentieri a Il Tempo sull'affaire Fabrizio Lemme. Presidente, dimissioni di Fabrizio Lemme dal CdA della Quadriennale poco tempo dopo che lei si è insediato alla presidenza. "Prima grana per Gawronski" sottotitolava ieri il nostro giornale. Grana non direi proprio, anzi... Ma perché questo forfait, secondo lei? Lemme ambiva ad avere il proprio critico-esperto con il quale decidere gli artisti da invitare alla quadriennale ed esercitare così il suo potere di scelta. Il suo schema era: cinque consiglieri di amministrazione ciascuno con il proprio esperto, il che temo avrebbe significato cinque quadriennali diverse sotto lo stesso tetto. E il suo schema qual è? Non cinque ma tre, non critici ma artisti di chiara fama, che rispondono non al singolo consigliere ma a tutto il consiglio. Ma c'è spazio per un ripensamento? Credo di no. Ho cercato di spiegare a Lemme che non ritengo sia compito del CdA scegliere gli invitati alla Quadriennale. E ora l'accanimento con cui esprime fosche previsioni sul futuro della nostra manifestazione mi sembra lo abbia portato su una rotta di collisione. Li. Lom.

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