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Un ricovero per i somali sgomberati

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Settantasono scappati quando è arrivata la polizia. Uno sgombero seguito alla violenza sessuale subita da una ragazza che, proprio nell'ex sede diplomatica diventata ricovero per i rifugiati, era stata aggredita da due ragazzi, ora agli arresti. Altri 70 hanno avuto un'offerta di accoglienza. Metà di questi sono stati sistemati a Eur-Fermi. Gli erano state assegnate alcune brande nel sottopassaggio che attraversa la Colombo. Una sistemazione indecorosa secondo i rifugiati che lamentavano assenza di luce, riscaldamento e servizi igienici. Proprio per chiedere un alloggio da cui far partire un processo di integrazione, circa 25 di loro ieri si sono radunati in Campidoglio (nella foto) e hanno protestato, occupando i portici davanti alla statua di Marco Aurelio. In serata, la soluzione, anche se temporanea: è arrivato il via libera comunale al trasferimento in una struttura della cooperativa Baobab. Nel pomeriggio erano scesi in piazza anche altri ex occupanti dell'ambasciata somala. Giovani ospitati finora nella struttura per l'emergenza freddo in zona Appia, che lamentavano di essere stati maltrattati. Anche per loro il Campidoglio ha dato il benestare al trasferimento, per alcuni nella struttura di Baobab, per altri nel ricovero in zona Casilina, dove già risiedono alcune decine di rifugiati somali.

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