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Nuovi tagli in vista agli ospedali religiosi

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Dopoi tagli effettuati sulle prestazioni del 2009 e del 2010, i tecnici regionali hanno annunciato ai responsabili della sanità classificata un'ulteriore decurtazione del 4% sul budget destinato a San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, San Pietro, Vannini, San Carlo di Nancy, Regina Apostolorum, Isrealitico, Cristo Re e Idi. L'obiettivo della Regione sarebbe non intaccare la medicina generale (meno onerosa) e tagliare la specialistica. La sanità classificata garantisce ogni anno 100 mila ricoveri con oltre 1.880 posti letto, 3,5 milioni di prestazioni ambulatoriali e 173 mila accessi di pronto soccorso. Si tratta di veri e propri poli d'eccellenza senza fini di lucro che fanno parte a pieno titolo delle Asl e sono per legge equiparati agli ospedali pubblici per quanto riguarda l'erogazione dell'assistenza. Eppure, per quanto riguarda i pagamenti fanno la parte dei parenti poveri. Il caso era già scoppiato lo scorso dicembre quando il presidente Aris Bellomo denunciò abbattimenti tariffari e tagli di 600 posti letto negli ultimi anni e gravi ritardi nei pagamenti da parte della Regione. Conseguenze: difficoltà economiche, grave indebitamento con le banche, rischio di tagli ai servizi in convenzione e riduzione di personale. Eventualità che il Cristo Re non vuole neanche prendere in considerazione. Qualsiasi ipotesi di chiusura o vendita viene esclusa. Anzi la direzione dell'ospedale starebbe già studiando un piano di trasformazione e potenziamento per puntare su ostetricia-ginecologia e chirurgia. Dan. Dim.

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