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Minorenni al tavolo di poker

Poker

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Ai genitori raccontavano che andavano a fare i compiti a casa del compagno di banco. Invece correvano a giocarsi la paghetta a black jack e texas hold'em, una variante del poker tradizionale particolarmente diffuso negli Stati Uniti. E ora anche a Roma, come hanno constatato gli agenti dei commissariati di zona impegnati nel controllo dei locali, voluti dal questore Francesco Tagliente, impegnato come il buon padre di famiglia, a riconsegnare alle famiglie i minorenni che perdevano fiumi di soldi all'insaputa dei genitori. Nel quartiere Salario-Parioli, decine e decine di ragazzini di buona famiglia sono stati attirati da una bisca-casinò registrata ufficialmente come associazione cultuarle, che aveva allestito una vera e propria attività dedita al gioco d'azzardo con tanto di bancone per la somministrazione di cibo e bevande. Il locale è stato chiuso, insieme ad altri quattro locali in diverse zone del centro e della periferia, dopo i controlli della Polizia Amministrativa e degli agenti dei Commissariati di zona. In alcuni casi i poliziotti hanno trovato anche droga. Analoga sorte è toccata ad un locale notturno della zona di Casilino, in via Torre Spaccata. Questa volta il provvedimento interdittivo è stato adottato sulla base del sequestro di hashish effettuato lo scorso fine settimana nell'ambito di un controllo congiunto del Commissariato Casilino e della Polizia Municipale. In particolare gli agenti avevano trovato droga in diversi punti del locale, tra cui il guardaroba, mentre altro stupefacente è stato trovato negli indumenti della addetta allo stesso guardaroba. Per il locale, per il quale nella immediatezza del controllo era scattato il sequestro, il Questore ha deciso la cessazione dell'attività ai sensi delle norme del Testo Unico delle Leggi di pubblica sicurezza. La cessazione dell'attività è stata quindi disposta per altri due locali in zona San Paolo. Anche in questi casi il provvedimento del Questore è stato adottato in base alla identificazione all'interno degli stessi di diverse persone pregiudicate, tra cui anche alcune trovate in possesso di sostanza stupefacente. La sospensione della licenza per 30 giorni è toccata invece ad un hotel della zona Viminale. Lì, alla fine di gennaio, una ragazza aveva subito delle molestie da parte di un altro avventore. Nella circostanza l'autore delle molestie era stato arrestato. Per la stessa struttura erano state riscontrate ulteriori violazioni nella gestione, che avevano anche condotto nell'ottobre del 2010 alla denuncia del titolare dell'albergo per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, consentendo ad una cittadina extracomunitaria di prostituirsi all'interno della stessa struttura. Il titolare all'interno di una cassaforte del suo ufficio, nascondeva 2 pistole senza la necessaria autorizzazione.

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