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La procura indaga su 4 infornate

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.Sono 41 per ora le assunzioni a tempo indeterminato e contratti a progetto, con chiamata diretta, sulle quali la magistratura vuole fare chiarezza e verificare se sono stati commessi o meno illeciti penali da parte dei vertici della municipalizzata. Da domani, infatti, al via in procura i primi interrogatori degli indagati accusati, a seconda delle posizioni processuali, di abuso d'ufficio, falso e violazioni della legge Biagi. Il procuratore aggiunto Alberto Caperna ha convocato per domani Gian Francesco Regard, ex dirigente dell'ufficio legale dell'azienda dei rifiuti, al quale viene contestato il via libera alle 41 assunzioni, avvenuto il 20 ottobre del 2008. Nel fascicolo sono stati iscritti i nomi dell'amministratore delegato, Franco Panzironi, di Gian Francesco Regard, ex responsabile legale di Ama, Luciano Cedrone, responsabile del personale, Sergio Bruno, presidente del Consorzio Elis e Ivano Spadoni, ex direttore della pianificazione e controllo di Ama. Al centro dell'inchiesta quattro tranche di assunzioni di personale. Da qui le relativi contestazioni di abuso d'ufficio attribuite dalla procura a Franco Panzironi e a Luciano Cedrone. Il primo episodio, ritenuto illecito dalla procura, è del 4 giugno 2009, quando, per il tramite del Consorzio Elis, l'Ama ha assunto 20 interratori-seppellitori, 324 operatori ecologici e 200 autisti di mezzi pesanti. Il secondo, invece, del 25 novembre 2009, è legato all'assunzione, sempre previa selezione curata da Elis, di 220 autisti e di un numero imprecisato di interratori-seppellitori. Il terzo, che risale al 14 gennaio 2010, si riferisce all'assunzione di 300 operatori ecologici. In tutti e tre i casi Elis, in base alle indagini dei pm, non avrebbe avuto i requisiti di legge per poter ricercare, selezionare e preparare il personale, ricevendo, inoltre, un ingiusto vantaggio patrimoniali pari a complessivi 467 mila euro. Il quarto episodio di abuso d'ufficio, attribuito, oltre che a Panzironi e a Cedrone, anche a Gian Francesco Regard e a Ivano Spadoni, riguarda proprio il via libera all'assunzione di 41 persone con chiamata diretta. Per la procura, gli indagati hanno «attestato falsamente che la delibera di assunzione del predetto personale era avvenuta il 20 ottobre del 2008», prima cioè dell'entrata in vigore della legge Brunetta che ha imposto paletti più rigidi sulle assunzioni nel pubblico impiego. Non solo. Per i magistrati gli indagati hanno anche «attestavano falsamente di avere effettuato la verifica di compatibilità economica in data 17 ottobre 2008» delle 41 proposte di assunzione e di aver «ricevuto e rilasciato nella medesima data le predette proposte relative alle assunzioni». «La contestazione non ha riscontri oggettivi in quanto il mio assistito si è limitato a fare una valutazione tra il numero delle unità che dovevano essere assunte dall'azienda, non ha quindi vagliato nello specifico le posizioni dei singoli soggetti da assumere», ha dichiarato l'avvocato Salvatore Sciullo, difensore di Ivano Spadoni.

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