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Anna Laura Consalvi GUIDONIA I secessionisti ingrossano le fila.

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Degrado,abbandono, sporcizia, queste le caratteristiche delle due periferie cresciute a dismisura lungo la via Tiburtina: «non luoghi» lasciati in balia di se stessi, dove vivono ventimila persone che sentono di contare qualcosa sono quando è il momento di votare. Ieri i gazebo del Comitato Tivoli Terme–Villalba di Guidonia, a capo del movimento separazionista, sono arrivati a Villaba, in piazza della Repubblica e in piazza dei Caduti sul Lavoro, per continuare a raccogliere le adesioni necessarie per proseguire l'iter che porterebbe all'autonomia comunale. Di firme ce ne vogliono novemila, ma i fogli della petizione sono praticamente dappertutto: centri anziani, attività commerciali, condomini. Qualche risposta, intanto, sembra già arrivare da parte delle amministrazioni comunali preoccupate dalle dimensioni che sta assumendo la battaglia secessionista. Il prossimo mese verranno riaperte le delegazioni comunali di Tivoli Terme e Villa Adriana, chiuse da mesi per mancanza di personale. Una chiusura che aveva causato non pochi disagi ai cittadini, costretti anche per un semplice certificato ad andare a Tivoli e per cui i comitati avevano avviato una raccolta firme a parte. Ma la protesta non si ferma: martedì, a partire dalle 9, sempre in piazza della Repubblica, a scendere in piazza saranno i residenti delle case lesionate dal fenomeno della subsidenza, l'abbassamento del terreno che ha colpito interi palazzi proprio tra Villaba e Tivoli Terme. «Ad oggi ci sono state segnalate altre 148 richieste di contributo per altrettante abitazioni - dice Salvatore Ravagnoli presidente del Comitato Tivoli Terme–Villalba di Guidonia – Finora nessuno ha ricevuto il contributo stanziato dalla Regione Lazio per l'emergenza e i lavori vanno a rallentatore. Chiediamo risposte e un aiuto da parte delle amministrazioni comunali».

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