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In pericolo l'ambulatorio aperto sabato e domenica

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Lastruttura di piazza Istria, attiva dal primo febbraio 2010, potrebbe scomparire se la Asl RmA non rinnoverà la convenzione entro marzo. L'allarme è il capogruppo del Pd alla Regione, Esterino Montino, che ieri insieme al consigliere regionale Enzo Foschi, ha visitato la struttura. «La crisi dell'emergenza sanitaria si acuisce nei periodi come questi in cui molte persone con patologie non gravi affollano i pronto soccorso per chiedere di essere visitati. Strutture come queste possono aiutare a gestire le priorità dei grandi ospedali che in questo modo possono migliorare la qualità della prestazione stessa e la cura per il paziente», ha detto Montino. Il poliambulatorio costa alla Asl RmA 140 mila euro l'anno e per aprirlo i 70 medici di famiglia della cooperativa Romamed si sono autotassati di tremila euro ciascuno per un totale di 180 mila. Un sacrificio che ha reso possibile visitare in un anno circa 3mila persone (1.300 nei giorni feriali e 1.600 nei festivi). Per lo più si tratta di codici bianchi, persone che con leggeri malesseri che anziché andare al pronto soccorso - dove sarebbero rimaste ore in attesa - hanno potuto recarsi in un ambulatorio privato vicino casa ed essere visitate gratuitamente. I medici (una cinquantina quelli che si alternano a lavorare nell'ambulatorio), hanno la possibilità di far effettuare esami diagnostici gratis e, in caso di necessità, chiamare il 118 per disporre il ricovero del malato. «I risultati che quotidianamente ottiene questa struttura meritano una stabilizzazione con rinnovi medio-lunghi - ha concluso Montino - Mi auguro che la Polverini dia disposizione per fare un provvedimento di consolidamento di questa struttura». La proposta del Pd è chiara: istituire un ambulatorio gestito da medici di famiglia in ciascuno dei distretti sanitari del Lazio. I residenti sono spaventati al pensiero che l'ambulatorio di piazza Istria possa sparire. «Siamo pronti a firmare una petizione da inviare alla Polverini - dice Lucia, una paziente - Mi è capitato di venire qui nei giorni natalizi, quando tutte le altre strutture erano chiuse. Come faremo?». Secondo Isabella, invece, «sarebbe un peccato se questo centro chiudesse». Il dottor Fabio D'Andrea, presidente della cooperativa, spera ancora che il progetto possa andare avanti: «Si perderebbe una grane opportunità. Abbiamo un confronto diretto con tutti i pazienti, che non si sentono soli: sanno che venendo qui possono avere subito un aiuto. Con il commissario Riccioni abbiamo parlato, ma credo che per il rinnovo della convensione bisognerà aspettare la nomina del direttore generale della Asl RmA».

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