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Sit-in davanti all'ospedale

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Nelpomeriggio è arrivata la distensione dopo l'incontro tra i delegati del comitato e il direttore generale della Asl RmG, Nazareno Renzo Brizioli. Il direttore ha accolto il documento del comitato che propone una collaborazione tra Palombara e Tivoli per evitare il collasso dell'ospedale tiburtino a seguito della chiusura o riconversione del San Salvatore. Il direttore ha aperto all'eventualità di potenziare alcune attività, di aprire un reparto di medicina nucleare e un hospice per malati terminali. Brizioli ha anche fatto ripartire i lavori per la sistemazione della camera operatoria. L'obiettivo è quello di puntare sul day surgery anche per decongestionare il San Giovanni Evangelista di Tivoli. Le sue proposte, in deroga ai decreti regionali, passeranno poi al vaglio della Regione. I cittadini comunque non si arrendono, decisi a raggiungere l'obiettivo di non veder svanire il loro ospedale. «È una vergogna voler chiudere questo ospedale che serve molti paesi limitrofi», dicono Morena e Maria. «Abbiamo fatto una simulazione in caso di urgenze sanitarie senza poter usufruire del San Salvatore – racconta Adriano – chi ha un infarto da Moricone a Tivoli impiegherebbe circa due ore. Chudendo questo ospedale si conteranno solo i morti». «Saremo costretti ad affollare gli ospedali romani», dice Salvatore.

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