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Diagnosi a distanza Così la Telemedicina abbatte le liste d'attesa

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Ilservizio è già attivo al San Giovani Addolorata (dov'è operativo dal 2007 sotto la guida del dottor Michelangelo Bartolo), al San Camillo Forlanini (dove il dottor Sergio Pillon si occupa di telemedicina dai primi Anni Ottanta), all'ospedale militare del Celio e all'Idi Ircss. La telemedicina consiste nel trasmettere con mezzi telematici o informativi i dati biomedici del paziente per consentire diagnosi, monitoraggio a distanza, eventuali prescrizioni mediche o modifiche delle terapie. Tra le applicazioni maggiormente utilizzate c'è la teleradiologia, che consente la trasmissione e la refertazione a distanza di immagini radiologiche. È in corso di sperimentazione, inoltre, la sorveglianza a distanza dei parametri vitali di un paziente in regime di assistenza domiciliare o in ambienti particolari come le carceri e le Rsa. Tre i servizi disponibili: telediagnosi, teleassistenza e second opinion. Nel primo caso il medico acquisisce i dati e le immagini del paziente ed emette la diagnosi; nel secondo, il medico guida a distanza un collega o un tecnico. Nella second opinion un medico specialista fornisce un'opinione ulteriore a una diagnosi effettuata dal medico curante. Il servizio più estremo della telemedicina è la telechirurgia, che permette di agire a distanza sul paziente tramite strumenti teleguidati. Il reparto di telemedicina del San Giovanni è stato visitato dalla presidente della commissione Sanità della Pisana Alessandra Mandarelli: «Queste tecnologie sono il punto di forza per l'assistenza del futuro e per favorire una sanità distribuita nel territorio. L'utilizzo di nuove tecnologie permette di portare le cure necessarie ai pazienti all'interno del loro ambiente familiare e in tempi brevi, diffondendo l'assistenza domiciliare». Dan. Dim.

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