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I bimbi che vivono in baracca non sono considerati in pericolo

L'assessore al Comune di Roma Sveva Belviso potrebbe ottenere un posto nella giunta Polverini

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Gli operatori dei servizi sociali non segnalano al Tribunale dei minorenni la presenza di bambini nelle baracche. Ogni volta che c'è uno sgombero intervengono i servizi sociali del Campidoglio. L'assessore Sveva Belviso spiega qual è la prassi seguita fino ad oggi in questi casi: «Viene sempre offerta assistenza. Nel caso i genitori la rifiutino non viene data segnalazione al Tribunale. Si ricorre ai giudici solo quando ci sono casi di maltrattamenti o violenze». In pratica, vivere in una baracca fatiscente, al freddo o con sistemi di riscaldamento molto precari, non viene considerata una situazione di pericolo. Belviso non nasconde la realtà: «Il Tribunale dei minori concede l'affidamento per atti molto forti contro il minorenne, come episodi violenza. È per questo motivo che in genere non viene chiesto l'affidamento». Ed è proprio questo che l'assessore ai Servizi sociali vuole cambiare. D'altronde lo ha chiesto lo stesso sindaco Alemanno: «Il Tribunale dei minori dovrà intervenire per l'affidamento in tutti i casi in cui i genitori rifiutino l'assistenza». Può sembrare un'ovvietà: chi vive in una baracca è in pericolo. Ma fino ad oggi non è stato così, visto che i bambini morti nel rogo di domenica erano già stati sgomberati più volte. «Bisogna iniziare ad applicare l'art. 403 del codice civile - dice Belviso - che fornisce gli strumenti materiali per chiedere l'affidamento del minore anche quando vive in condizioni di degrado». È utile quindi leggerlo questo articolo 403: «Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all'educazione di lui, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell'infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione». Difficile trovare un locale più «insalubre e pericoloso» di una baracca. Gli strumenti normativi quindi ci sono. Basta solo iniziare ad applicarli. Anche se l'ex prefetto Achille Serra non ritiene che l'affidamento sia una soluzione: «Noi ci abbiamo provato - racconta - ma è irrealizzabile perchè i bambini scappano e nessuna norma consente di trattenerli. Preferiscono tornare dai genitori e dormire anche con i topi». Ieri sera, infine, Mircea Erdei, il padre dei bambini morti a Tor Fiscale, ha detto di non aver «mai ottenuto accoglienza dal Campidoglio che non ce lo ha mai proposto». L'assessore Belviso non vuole polemizzare con un padre che ha perso i suoi bambini, ma allo stesso tempo fornisce una versione molto differente: «Dai dati che mi vengono riferiti, ogni volta che ci sono dei minori interviene la sala operativa sociale. L'assistenza viene sempre offerta. E questo caso non è diverso dagli altri». Dar. Mar.

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