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Crociata di Action sui consultori Tarzia costretta alla fuga

La consigliera Olimpia Tarzia

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Era quanto meno scontato che nel X Municpio, dove per primi si è istituito il registro delle unioni civili, si sarebbe avuto un dibattito «acceso» sulla proposta di riforma dei consultori a firma della consigliera regionale Olimpia Tarzia (Lp). Una riforma che, ricordiamo per sommi capi, ha come cardine centrale il sostegno alla famiglia pur non impedendo l'aborto (previsto dalla legge nazionale). Peccato però che non si sia potuti arrivare neanche al dibattito. «Una vergognosa crociata ideologica messa in scena da uno sparuto, ma molto rumoroso e aggressivo gruppetto di centri sociali, Action e veterofemministe, con l'accondiscendenza del presidente Medici, ha impedito lo svolgimento di un confronto libero e democratico sulla mia riforma dei consultori - ha commentato la Tarzia - a conferma che quando non si hanno reali argomenti si violenta l'opinione pubblica a suon di slogan datati e stantii figli di un veterofemminismo arrogante». Secondo la ricostruzione della Tarzia, già dal pomeriggio i manifestanti si erano dati appuntamento fuori dal Municipio, «tant'è che ho dovuto accedere attraverso un percorso alternativo, scortata dalle forze dell'ordine. La seduta del Consiglio, che doveva terminare alle 18, si è prolungata fino alle 19.30, impedendo, di fatto lo svolgimento del convegno, mentre gruppi di manifestanti già avevano avuto accesso al palazzo». Solidarietà alla Tarzia è stata espressa dagli esponenti di tutti i partiti, dal Pdl al Pd, da La Destra a l'Italia dei Valori, oltre al sindaco Alemanno, i presidenti del Lazio Polverini e della Provincia Zingaretti, il ministro alla Gioventù, Giorgia Meloni, l'assessore provinciale Serena Visintin. Una vicenda che deve aver sconbussolato il delicato equilibrio del centrosinistra. Secondo la maggioranza in X si è trattato di un sit-in, mentre il presidente Medici replica alle accuse: «Credo proprio di non avere responsabilità, perché la concessione della sala consiglio per l'iniziativa della Tarzia era stata data proprio da me. Il problema è stato che il Consiglio si è prolungato e ci sono state delle ridicole disfunzioni degli organizzatori. Poi c'è stata la contestazione energica delle associazioni delle donne che hanno contestato nel merito quello che avrebbe dovuto dire la consigliera Tarzia - ha detto Medici - mi sottraggo a questa giostra di solidarietà ipocrite che arriva da tutte le parti: se è vero che va garantito a chiunque di esprimere il proprio pensiero, va garantito anche il diritto al dissenso. Con posizioni così illiberali e contrarie ai diritti delle donne come quelle della consigliera Tarzia, mi pare del tutto inevitabile che questo sviluppi un conflitto e delle contestazioni». Chissà se era inevitabile anche l'aggressione denunciata da alcuni rappresentanti di Militia Christi, costretti a rifugiarsi in aula.

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