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Andrea Lucchesini suona Brahms e Schumann

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Probabilmenteil pianista toscano ha per Roma tanta simpatia, quanta ne nutre per lui il pubblico della capitale. La sua presenza si fa notare con piacere non solo alla IUC, ma alla Filarmonica e a S. Cecilia: qui lo attendiamo il 25 febbraio prossimo, quando col violoncellista Brunello renderà omaggio al bicentenario della nascita di Liszt, con celebri sue trascrizioni da Rossini, Donizetti, Paganini. Lucchesini, allievo di Maria Tipo, vincitore di premi altisonanti come il Dino Ciani o l'Abbiati, specializzato nell'opera pianistica di Berio e nell'opera dei romantici, possiede qualcosa che non lo fa dimenticare. È certo la bellezza del suo tocco, ma anche l'uso perfetto, luminoso del pedale, la precisione del fraseggio entro un'aura pulviscolare di sentimento, che di lui fanno il vero pianista italiano. È un'eredità che fu propria di Toscanini e che viene da lontano, dalla cultura classica e dal concetto greco di armonia e proporzione. Andrea Lucchesini suonerà questo pomeriggio Schubert, Schoenberg, Brahms e Schumann.

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