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Sulla Cassia bis 13 chilometri di rifiuti

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EricaDellapasqua Cassia bis: la strada della vergogna. Tredici lunghissimi chilometri disseminati di rifiuti. Piazzole, in particolare, letteralmente declassate a mini-discariche a cielo aperto. Un "primato" ingombrante con cui fare i conti per i paesi che si affacciano su quest'arteria, vedi Formello, Monterosi, Nepi, Campagnano, che - investiti tempo e risorse in campagne di sensibilizzazione su raccolta differenziata e porta a porta - si ritrovano invece imposto un panorama costellato di scorci deplorevoli. E il fatto che quasi tutte le aree di sosta, dal chilometro 5 alla rampa che conduce a Bracciano, in entrambi i sensi di marcia, si presentino nelle stesse imbarazzanti condizioni, non può che far supporre che si tratti di un "vizietto" - quello di abbandonare la monnezza bordo strada - oltremodo consolidato, almeno in queste zone. Siamo partiti da Roma e il quadro, man mano che si percorre la Veientana in direzione Viterbo, non fa che peggiorare. Nessuno spiazzo adibito alla sosta dei veicoli che si trovano a transitare sulla Cassia bis può considerarsi libero dai rifiuti. Nella migliore delle ipotesi, e siamo al chilometro 4, vi si trovano - accanto agli ormai onnipresenti sacchetti dell'immondizia "domestici" - materassi usurati, wc, televisori divelti, addirittura lastre di eternit. Degenera poi la situazione in prossimità del comune di Formello e in località Le Rughe: cerchioni di gomme, taniche di benzina, montagne di cartone, tutto questo in bella mostra, quasi che neppure la soluzione "più comoda" suggerisse quantomeno l'accortezza, se tale la si può definire, di evitare di invadere piazzole create, è bene non dimenticarlo, per ragioni di sicurezza stradale. Ancor più compromessa, infine, la situazione sul senso di marcia opposto. Spigolando in particolare tra le piazzole di Formello (che copre 4 chilometri di strada e altrettante aree di sosta) troviamo carcasse di frigoriferi, lavatrici, gomme, all'appello non mancano neppure vecchi paraurti di automobili, divani e arredo da cucina. Cartoline che imbarazzerebbero chiunque, eppure - lo sanno bene, per esempio, i vigili della polizia locale di Formello - punire il malcostume risulta assai complicato: «L'ammenda ammonterebbe a 130 euro ma non è semplice - ammette il comandante, Marco Ronconi - cogliere i trasgressori sul fatto». A capeggiare la crociata ambientalista è però l'amministrazione di Formello: «Le segnalazioni dei cittadini fioccano - ci spiega il sindaco, Giacomo Sandri - ci sono situazioni al limite della decenza. Abbiamo sollecitato infinite volte società Astral, Provincia e Regione, ovvero gli enti che dovrebbero occuparsi della gestione nonché della pulizia di questo tratto, ad intervenire, purtroppo però assistiamo ad un rimpallo di responsabilità che ritarda la risoluzione del problema».

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