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Giravano spavaldi in un centro commerciale quando li hanno bloccati

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Indossavanoancora le scarpe che avevano rapinato e sulle spalle avevano lo zainetto strappato a un coetaneo. E dentro nascondevano un coltello di grosse dimensioni che usavano per minacciare i ragazzini del quartiere per portargli via tutto quello che avevano di marca. Tre minorenni e un maggiorenne adesso dovranno però rispondere di rapina aggravata e continuata, accusa contestata dagli agenti del Commissariato Tor Carbone. Si tratta di un minore italiano, di un maggiorenne di origine pakistana ma di nazionalità italiana, di un moldavo e di un quarto minorenne dell'America centrale. Da tempo il gruppetto era diventato l'incubo per i ragazzi del quartiere, che rischiavano ogni momento, soprattutto dopo scuola, di essere avvicinati e minacciati con il coltello dai baby-banditi, anche loro studenti. La banda toglieva ai coetanei scarpe, giubbotti, zaini, esclusivamente griffati, oppure collanine e ciondoli d'oro. Ogni volta che tornavano a casa i ragazzi rapinati raccontavano tutto ai genitori, che, all'ennesimo colpo, si sono rivolti alla Polizia. Sono così cominciati gli appostamenti degli agenti, che hanno ricevuto descrizioni dettagliate dalle vittime delle rapine. Sia davanti alle scuole della zona, sia nei centri commerciali che spesso frequentano i ragazzini il pomeriggio. E proprio qui i primi due minorenni sono stati identificati e bloccati dagli agenti. L'italiano aveva in spalla un piccolo zaino, risultato rapinato a un ragazzino pochi giorni prima: all'interno è stato anche trovato un coltello di grosse dimensioni e un altro più piccolo multiuso. Il cittadino dell'America centrale, invece, aveva ai piedi un paio di scarpe da ginnastica sempre rapinate a un ragazzino. Le indagini sono poi proseguite poiché nella banda risultavano altri due ragazzi. Una volta identificati, sono stati denunciati a piede libero: entrambi frequentavano lo stesso istituto scolastico. Durante le perquisizioni la polizia ha recuperato parte del materiale rapinato, che è stato poi riconsegnato ai proprietari. Altra refurtiva, invece, difficilmente sarà possibile recuperarla poiché la banda l'aveva già venduta per pochi euro ad acquirenti ignari che quegli oggetti provenivano da rapine. Le indagini non sono comunque terminate perché gli investigatori adesso stanno cercando di verificare se i quattro malviventi abbiano commesso altre rapine in zona ai danni di altri minorenni.

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