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Il Colosseo torna a splendere col mecenate del made in Italy

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Le voci giravano da mesi ma nessuno sembrava crederci. Almeno fino a ieri mattina, quando Ministero per i Beni e le Attività culturali e gruppo Tod's S.p.A. hanno firmato l'intesa per dare il via ai lavori di restauro del Colosseo. Il patron della Tod's Diego della Valle staccherà un assegno da 25 milioni di euro per far tornare a splendere il monumento simbolo che rappresenta l'Italia nel mondo. Il pagamento sarà erogato alle imprese appaltatrici sulla base degli stati di avanzamento dei lavori approvati - come recita l'accordo - e saranno otto gli ambiti di lavoro previsti dal piano degli interventi di restyling. Lo sponsor potrà inoltre costituire una fondazione senza fini di lucro «Amici del Colosseo» per promuovere e pubblicizzare i lavori di restauro. L'esclusiva concessa durerà per tutto il tempo necessario per i restauri e per i due anni successivi. Ma l'imprenditore marchigiano alla guida della casa di moda tra le più famose al mondo ha subito fugato ogni dubbio: «Non metterò una scarpa Tod's sul Colosseo, finanzio il restauro non perché voglio un ritorno ma perché sono orgoglioso di poterlo fare». Un'azienda, che rappresenta il made in Italy, e che salva il Colosseo, un'opera made in Italy. Per la Tod's ci sarà solo un'area limitata, un paio di metri all'altezza del basamento, niente pubblicità «monstre» tipo quelle che campeggiano sulle facciate dei palazzi in ristrutturazione, in compenso però il marchio di scarpe avrà la possibilità di fregiarsi del prestigioso titolo di sponsor unico. «È un gesto che abbiamo fatto in segno di riconoscenza al Paese - dice Della Valle - Io rappresento solo un'azienda italiana che funziona. Se il Colosseo va restaurato, noi siamo qui a dare una mano perché c'è l'orgoglio di farlo. In cambio ho solo chiesto di raccontare insieme con i tecnici questo restauro in modo da far girare per il mondo la notizia di questa operazione e attivare un piano di interventi sociali: vogliamo migliorare il rapporto tra l'Italia e il Colosseo e fare in modo che vi accedano più facilmente giovani e anziani. Non lo facciamo con un fine commerciale perché il nostro gruppo ha altri strumenti per farsi conoscere nel mondo. E mi piace pensare di non essere un esempio unico, ci sono tanti altri imprenditori che in questo Paese hanno mezzi e voglia e che dovranno dare un segnale». Così il Colosseo, visitato ogni anno da 36 milioni di turisti su 41 che arrivano nella Capitale e considerato una tra le sette meraviglie del mondo, tornerà a brillare. Trentasei mesi di lavori che prenderanno ufficialmente il via a marzo e quattro aree sottoposte a intervento: gli esterni e la cancellata (8,6 milioni); gli ambulacri e gli ipogei all'interno (11,5 milioni); la parte impiantistica (il costo è ancora da definire) e la realizzazione di un centro servizi esterno che, allestito vicino all'Arco di Costantino, funzionerà da biglietteria (2.500 euro a metro quadro). Si entrerà nella fase esecutiva nel giro di un mese e mezzo, quando saranno bandite le prime gare di appalto. Ma con un occhio alla comunicazione: vicino all'Anfiteatro sarà infatti allestito un centro, affidato alla fondazione «Amici del Colosseo», per accogliere la stampa internazionale. Un accordo storico, un successo quello raggiunto con Mister Tod's mecenate-sponsor che si spera sia il primo di una lunga serie da siglare con i privati. Tutti soddisfatti, dal sindaco Gianni Alemanno al presidente della Regione Lazio Renata Polverini, dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta fino al commissario governativo per l'area archeologica di Roma e Ostia Antica, Roberto Cecchi, promotore dell'accordo e mente del progetto di restyling che finalmente restituirà all'Anfiteatro Flavio dei gladiatori romani lo splendore che merita. «Inauguriamo un nuovo corso - spiega il neo assessore comunale alla Cultura Dino Gasperini - quello della sinergia tra pubblico e privato e raccontiamo al mondo che questa città sta cambiando».

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