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Il mattone rende ricchi i laziali

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Lodice un'analisi realizzata da Eurispes e presentata nel corso dell'incontro di Federlazio «Dalla crisi al progetto. Per un'economia dello sviluppo» organizzato al Palazzo dei Congressi. Il Lazio si trova al secondo posto per quanto riguarda il valore medio per abitazione, con 265.059 euro, sopra la media italiana che è di 172.193 euro. Dall'analisi dei dati che si riferiscono alle persone non fisiche (società, fondazioni, enti, associazioni, ecc.), il valore medio unitario per il Lazio è di 3.041 euro/mq, a fronte di una media nazionale di 1.679 euro/mq. Considerando il valore medio per abitazione, il Lazio conferma il suo primato con un valore di 323.200 euro, fortemente superiore al valore medio italiano (177.016 euro)». Se è vero che il 2009, per la nostra regione, è stato un anno di crisi nera, le famiglie laziali i soldi se li conservano e li mettono in banca. I depositi bancari delle famiglie consumatrici ed assimilabili ammontano al 71,8% del totale; la restante quota (28,2%) riguarda le imprese. Nel 2010 c'è stata una flessione minima rispetto all'anno precedente del -0,2% del totale, passando da 104.284.686 migliaia di euro a 104.033.127 migliaia di euro. «La crisi e la recessione - spiega ancora Eurispes - hanno profondamente condizionato il territorio regionale. Il saldo delle imprese è positivo, ma il tasso di disoccupazione non scende, al contrario i primi tre trimestri 2010 si attestano su valori superiori rispetto ai primi tre trimestri del 2009. I segnali di ripresa tardano dunque a manifestarsi, anche se ci sono indicatori di risveglio dell'economia». «La fotografia dell'economia laziale» scattata dall'indagine Eurispes mette in luce una popolazione residente censita, al 2009, in 5.681.868 persone, il 73,1% nella provincia di Roma, con un'età media di 43 anni e con un tessuto demografico altamente scolarizzato (il 14,8% della popolazione ha un dottorato o una laurea, ed il 35,1% un diploma di scuola superiore). Praticamente viviamo nella regione italiana con il più alto livello d'istruzione. Al Lazio ora serve uno scatto in avanti per far fronte a una crisi che morde, secondo il presidente della Federlazio Maurizio Flammini. E il vicepresidente di Unindustria Stefano Zapponini è d'accordo: «Serve una politica economica condivisa. L'attuale ceto dirigente deve fare un patto affinché tutti, imprese, sindacati, lavoratori e consumatori, possano impegnarsi in un progetto condiviso».

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