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Meno consiglieri delegati e stop ai doppi incarichi

Gianni Alemanno

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Nel giorno delle minacce ricevute dalle Brigate Rosse il sindaco Alemanno detta le linee guida per completare il rimpasto di giunta con la nomina dei consiglieri delegati. Due i prinicpi cardine: basta con i doppi incarichi e meno deleghe. «Stiamo facendo un ragionamento, un confronto, una risistemazione. Sicuramente ci sarà una riduzione delle deleghe - dice Alemanno a margine dell'incontro con il presidente sloveno Danilo Turk - Abbiamo scelto di imporre in maniera rigida l'incompatibilità tra l'essere presidenti di commissione e l'essere delegati. Già solo questo sarà un argine al numero». «Garantisco - aggiunge il sindaco - che introdurremo solo deleghe utili alla cittadinanza, in modo che io e gli assessori saremo aiutati a guardare anche aspetti settoriali, ma importanti, della vita cittadina». Sulla nuova giunta, Alemanno non ha dubbi nel definirla una «squadra molto più forte di quella precedente», il cui lavoro non subirà contraccolpi a causa del malcontento espresso dagli «esclusi e da alcuni settori del Pdl». Gli scontenti non incideranno, secondo il sindaco, sull'operato futuro dei nuovi assessori: «La nuova giunta gode di una solida maggioranza in Consiglio comunale, che è il primo dato essenziale, e di maggiore accreditamento nella società civile grazie ai nuovi assessori tecnici. Lavoreremo molto bene e molto rapidamente, ovviamente con grande attenzione a quelle che possono essere critiche, malumori, giuste ambizioni personali. Ma prima dell'interesse di gruppi o persone, il nostro obiettivo è quello di perseguire il bene e l'interesse della città». Una giornata difficile ieri per il sindaco, che è stato minacciato, come detto, dalle Brigate Rosse. Una lettera minatoria firmata «Brigate Rosse», contenuta in una busta chiusa e con il bollo delle poste di Fiumicino, è arrivata infatti ieri alla redazione dell'agenzia di stampa AdnKronos. Nel testo si leggono minacce, oltre che ad Alemanno, anche al giuslavorista Pietro Ichino, al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, al ministro Maurizio Sacconi, al capo del Dap Franco Ionta, al Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni e a Massimo D'Alema. La lettera è firmata «Per il comunismo, brigate rosse - nucleo Galesi per la costruzione del Fronte antimperialista combattente». Sulla vicenda indaga la Digos. Al sindaco solidarietà bipartisan.

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