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Nessuna rivalsa Croppi esce da gran signore

Umberto Croppi

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Umberto Croppi si defila con stile. Non recrimina, non sbraita. Abdica suo malgrado al ruolo di assessore alla Cultura di Roma Capitale e nell'uscire lo fa da gran signore. «Non cadrò nella trappola della rivalsa» dice nel corso della conferenza stampa alla Camera davanti ai colleghi di Futuro e Libertà Adolfo Urso e Antonio Buonfiglio. «Il sindaco ha dovuto accettare un compromesso al ribasso e da parte mia avrà tutto il conforto e la collaborazione», dice Croppi, che aggiunge: «Il mio ruolo non era in discussione». Di cambiamenti si parlava da tempo: «De Lillo e Marchi erano in bilico da tempo ma si è scelto di evitare le vittime sacrificali a vantaggio di un rimpasto con l'introduzione della figura di tecnici». Ragion per cui Croppi non avrebbe dovuto lasciare l'assessorato e «fino alla mezzanotte di giovedì era così. Nelle ore successive il progetto è sfuggito di mano. Il sindaco ha dovuto sacrificare prima di tutti se stesso». Croppi ieri ha incontrato Alemanno. Un'ora di colloquio per guardarsi negli occhi, spiegarsi e confermarsi amicizia reciprocamente: «Ci siamo lasciati con un abbraccio e con l'impegno, qualora ce ne fosse stato bisogno, che avrei mantenuto un atteggiamento di correttezza». «L'odore della sconfitta ti si appicca addosso e non se ne va più. Io non voglio cadere nella trappola della rivalsa, dell'amarezza. Applico il valore della pietas». Croppi ringrazia chi ha collaborato con lui «e ora si trova senza lavoro». «Mi sono arrivati 2.000 sms e una vicinanza di proporzioni inimmaginabili: dalla telefonata di Fini a quella di Ingrao e del maestro Trovajoli. Io però non mi monto la testa perché, dopo, il rischio è di passare per un coglione o per un rompicoglioni. La maggior parte del programma elettorale sulla cultura è stato portato a termine e spero che ciò che ho iniziato non vada perso». Di traguardi Umberto Croppi ne ha raggiunto parecchi nel corso dei suoi due anni e mezzi di lavoro: l'apertura del Maxxi e del Macro che nei primi 30 giorni ha registrato 40 mila presenze e 60 mila fino ad oggi, l'eliminazione della notte bianca a fronte di un serie di momenti sparpagliati nell'arco di tutto l'anno, la musica e la lettura. L'ormai ex assessore non rinuncia tuttavia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Nessuno nella mia maggioranza mi ha mai contestato qualcosa, forse qualcuno ha avuto da ridire su questo o quel mancato finanziamento. Temo che in realtà non si siano nemmeno accorti di ciò che stavo facendo perché non ho mai visto assessori e consiglieri a un'inaugurazione. A dire il vero credo non vadano nemmeno al cinema». Infine, il rapporto di amicizia con il sindaco che «non è mai venuto meno tranne in alcuni momenti in cui la sua fiducia nei miei confronti ha vacillato tornando come prima nel momento in cui ho manifestato pubblicamente la mia volontà di passare a Fli».

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