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Immigrati

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In un anno ha fruttato circa 64 milioni di euro il giro d'affari dei falsi documenti per avere il permesso di soggiorno. Cifra da capogiro uscita dalla tasche degli immigrati che hanno pagato le organizzazioni a delinquere con la promessa di avere la carta dei sogni. «E ora, a febbraio, coi nuovi flussi migratori - avverte il dirigente dell'Ufficio immigrazione della Questura di Roma, Maurizio Improta - bisogna mantenere alta l'attenzione per impedire infiltrazioni di organizzazioni criminali. Questa estate è aumentata in modo esponenziale la domanda di regolarizzazione a causa di truffe e false richieste. Per questo ci sono stati dei ritardi». L'ammontare della truffa è una previsione. Nel 2010 le pratiche sospese per accertamenti penali sono state ottomila. Totale che va moltiplicato per gli ottomila euro che gli sfruttatori pretendono per produrre i certificati falsi che servono. Gli ingranaggi che spingono questa macchina illegale sono insospettabili: sedicenti avvocati, consulenti del lavoro, addetti dei Centri di assistenza fiscale (i Caf) e dei Patronati. «Con la Squadra mobile - spiega Improta - è stata costituita una task force ad hoc. E al momento gli indagati sotto inchiesta sono 2.500, tra italiani e stranieri. In alcuni casi quest'ultimi non conoscevano i finti datori di lavoro che avevano presentato domanda di regolarizzazione». La raccomandazione di Improta: «Gli immigrati non devono farsi ingannare da questi truffatori, perché si rendono complici di un reato e quindi creano un ostacolo alla loro regolarizzazione». L'Ufficio immigrazione, però, ha anche un'altra contabilità. Lo scorso anno sono stati rilasciati 120.125 permessi di soggiorno, il doppio del 2007 (64.115). In tutto sono stati trattati 320 mila utenti. E ancora. Emessi 5.526 ordini di espulsione, arrestati 1.220 stranieri, scortati dal Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria al loro paese 929 clandestini, allontanati dall'Italia 1.577 cittadini comunitari (in prevalenza romeni). L'attività dell'Ufficio immigrazione nell'ultimo anno ha riguardato anche la gestione dell'emergenza nomadi nella Capitale con l'identificazione di 2.500 rom in tutti i campi di Roma, con il rilascio del Documento di autorizzazione allo stazionamento temporaneo (con validità di quattro anni). Da segnalare inoltre il rilascio di 2.484 permessi di soggiorno per motivi umanitari, compresi i 102 immigrati (ivoriani, malesi e congolesi) di Rosarno, in Calabria, che lavoravano in nero nei campi agricoli, e che sono stati assistiti da organizzazioni di volontariato.

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