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Discarica chiusa ai morosi

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EricaDellapasqua BRACCIANO Il sindaco avverte: o pagate o chiudo la discarica di Cupinoro. Nel tracciare la «lista nera» dei Comuni insolventi, Giuliano Sala dà l'ultimatum: «Avanti così e bloccherò il conferimento dei rifiuti». Sono venticinque i Comuni che, in misura diversa, si avvalgono della discarica di Bracciano per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Di questi, diciotto - confermano amministrazione e dirigenti della Bracciano Ambiente (società comunale che si occupa della gestione della discarica) - sono in debito verso il Comune di Bracciano. In totale, quest'ultimo vanterebbe crediti per oltre sette milioni di euro. I Comuni che detengono la «maglia nera» sono Campagnano (700mila euro, in ritardo di un anno nei pagamenti) e Anguillara (670mila). Ora, per il sindaco il bouquet di alternative non risulta particolarmente assortito: «A parte i solleciti, altri mezzi non ne abbiamo». Ogni anno vengono conferite nelle discarica di Bracciano circa 120mila tonnellate di rifiuti, il bacino di riferimento conta oltre 200mila abitanti. Ciascuno dei 25 Comuni, in proporzione ai carichi condotti a Bracciano, versa una tariffa alla Bracciano Ambiente e una alla Regione. E i comuni insolventi, ritardando i pagamenti, non solo privano la Bracciano Ambiente di parte dell'introito utile al funzionamento della discarica, ma accumulano sempre più interessi, il tutto obbligando Bracciano ad anticipare le varie quote alla Regione (la stessa amministrazione di Bracciano deve alla sua municipalizzata 697 mila euro). Un circolo vizioso insomma. Il sindaco Sala non ha più intenzione di aspettare: «Pur puntualizzando il fatto che per molti casi si potrebbe parlare di danno erariale, non vogliamo abbracciare le armi. Chiediamo però che i patti vengano rispettati, la Tarsu riscossa dalle amministrazioni deve essere dirottata su Bracciano: se la situazione non cambierà mi vedrò costretto a firmare ordinanze che vietino lo scarico dei rifiuti e a chiedere l'intervento del prefetto».

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