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"Pronto 112, Babbo Natale verrà anche a casa mia?"

La sala operativa dei carabinieri

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«Pronto 112, io non ho il caminetto. Verrà lo stesso Babbo Natale se lascio aperta la porta di casa?». È una delle oltre ottomila chiamate giornaliere ricevute durante le feste dalla sala operativa del Comando provinciale di Roma, fatta da un bambino preoccupato di svegliarsi e non trovare i regali sotto l'albero. È una delle tante telefonate curiose - tra allarmi veri e richieste di aiuto - che arrivano nello stanzone nella caserma di piazza San Lorenzo in Lucina. È qui infatti che ogni giorno undici militari per ciascuno dei quattro turni che coprono le 24 ore rispondo al telefono. Risolvono ansie infantili, gestiscono gravi eventi, ma colmano anche il vuoto umano che vivono persone sole e telefonano perché non trovano le medicine, oppure semplificano la vita a chi se la complica con un libretto di istruzioni. Del tipo. «Scusi, ho comprato un cellulare e non riesco a capire come deve essere ricaricata la batteria. Me lo può spiegare per favore?». Ma c'è anche il distratto: «Pronto, mi hanno rubato l'auto». Sulla vettura è installato l'allarme satellitare. I carabinieri rintracciano l'auto, la fermano e il conducente cade dalle nuvole: «Scusatemi, sono il padre del proprietario. ho dimenticato di disattivare l'allarme». È tutto vero. In un anno il contatore elettronico esposto in centrale ha segnato quasi una telefonata a residente: 2 milioni 634 mila e 529. Una media giornaliera di 7.218. Nel 2009 è stata di seimila. Il 31 dell'anno sono state 8.220, 8.485 il giorno dopo. Dei picchi si sono registrati con eventi particolari come il terremoto all'Aquila che ha scosso anche la Capitale, ma soprattutto con l'emergenza piena del Tevere. Per smistare questo fiume inarrestabile di chiamate l'organizzazione è vitale. Ma anche la preparazione: chi lavora in centrale deve aver lavorato per un certo periodo in Stazioni o Compagnie dell'Arma. Uno dei sei operatori dell'area 112 riceve la telefonata, compila una scheda indicando il fatto successo, dove e chi l'ha segnalato. I passaggi devono avvenire nel minor tempo possibile. Il cronometro segna una media di sei secondi di attesa a chiamata per una durata di trenta. Dopodiché la segnalazione passa alla «Gestione eventi» formata da tre carabinieri (operatore radio, capoturno, coordinatore e addetto alla banda dati) che agiscono sotto la regia dell'ufficiale di sala. Sotto forma di punti colorati, su una mappa della città proiettata su grandeschermo appaiono le autoradio del Nucleo radiomobile in servizio. In caso di gravi eventi la centrale chiama via radio gli equipaggi e li dispone sul territorio. Può accadere anche il contrario, che l'allarme rosso provenga da una gazzella su strada: preme un pulsante e automaticamente va in testa alle priorità da trattare. Il sistema della comunicazione alle autoradio è stato usato a Natale e Capodanno, quando il comandante provinciale, il colonnello Maurizio Detalmo Mezzavilla, ha comunicato a tutti auguri e buon lavoro.

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