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Nella Santa Notte Messa per ogni rito

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Mezzanottedel 24 dicembre, Messa di Natale. A Roma, una città di città, dove ogni comunità trova il suo spazio, la scelta enorme. Accanto alle Messe di rito cattolico romano (come quella, per intenderci, che viene celebrata da Benedetto XVI nella Basilica San Pietro), tutte le altre confessioni cristiane hanno uno spazio per compiere la loro celebrazioni. Con riti differenti, anche se sempre celebrati sotto l'ombrello universale della Chiesa cattolica. Che, proprio perché cattolica, e cioè universale, accoglie nel suo grembo anche riti non "romani". Basta andare a Santa Maria in Cosmedin per assistere ad una messa di Natale in rito greco cattolico, che ha dei tratti "orientali". Nella Chiesa di San Nicola di Tolentino, la messa si celebra con il rito armeno. È una messa lunghissima, in cui il celebrante dà le spalle ai fedeli, accompagnata da musiche definite da chi vi partecipa "molto suggestive", con un andamento della cerimonia "più colorito di quello del rito romano". Gli indiani di rito siro-malabarese si riuniscono a Santa Caterina di Funari. Si tratta di una Chiesa antichissima, che fa risalire le sue origini alla predicazione di San Tommaso in India, ed è una chiesa "sui iuris", ma sotto la giurisdizione del Papa. Gli abiti dei sacerdoti sono tipicamente orientali. Ci sono anche comunità mediorientali: gli iraqeni di rito siro-cattolico hanno il loro riferimento nella Chiesa di Santa Maria della Concezione. I siro-cattolici sono gli ortodossi che si sono uniti con Roma dal 1783, conservando la loro lingua e il loro rito. I libanesi, legati perlopiù al rito maronita, dicono messa nella Chiesa di San Marone. I copti cattolici egiziani si ritrovano, invece, nella chiesa di Sant'Andrea del Vignola. Spostandosi più a Oriente, c'è la comunità ucraina, di rito greco-cattolico, ma con lingua liturgica ucraina. Uno dei loro riferimenti è nella parrocchia dei Santi Sergio e Bacco, molto conosciuta a Roma. Foltissima anche la comunità romena che pratica rito cattolico bizantino. Un rito che ricorda molto la liturgia ortodossa, e che ha due punti di riferimento importanti a Roma: la Chiesa di San Salvatore alle Coppelle e la Parrocchia di piazza Euclide. Il viaggio verso i riti non romani ci sposta infine verso Sud, e si guarda alle numerose comunità africane. Sono riti più "chiassosi" e "partecipati", secondo alcuni. La comunità etiope-eritrea celebra nella Chiesa di San Tommaso di Parione. Mentre i congolesi hanno un punto di riferimento nella Chiesa Annessa Natività di Nostro Signore Gesù Cristo degli Agonizzanti. And. Ga.

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