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Con Chagall il mondo è capovolto

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Leninl'ha rovesciata sottosopra, come io rigiro i miei dipinti». Eccolo «il mondo sottosopra» di Marc Chagall (1887-1985) a cui il Museo dell'Ara Pacis dedica da oggi fino al 27 marzo una mostra che ricorda anche in Italia i venticinque anni dalla sua scomparsa. Le opere, circa 140 tra quadri, disegni e grafiche, provengono in gran parte dal Musée National Marc Chagall di Nizza ma anche dal Centre Pompidou di Parigi. E ci portano in un mondo immaginario visto tutto a testa in giù o sospeso nell'aria, in barba alla legge di gravità e a qualunque conformismo. Ebreo di origine russa e naturalizzato francese, Chagall rispecchia la profonda spiritualità della sua terra natia, la drammaticità e il nomadismo del popolo ebreo ma pure la raffinatezza francese e gli abissi aperti sull'inconscio dal surrealismo. Ne viene fuori una sorta di immenso e fiabesco circo in cui convivono gioie e tragedie mentre le presenze più disparate, sposi, rabbini, musicisti, asini, galli, carretti, orologi a pendolo e magari il pittore stesso, galleggiano liberi nell'aria lasciandosi andare alle più audaci acrobazie. Del resto, amava dire Chagall con quella bella faccia da eterno bambino, «non vorrei essere simile agli altri, voglio vedere un mondo nuovo». Fra i capolavori in mostra spiccano le tre tele «Resistenza», «Resurrezione» e «Liberazione», del 1937-52, provenienti dal Centre Pompidou, un trittico che originariamente costituiva un solo dipinto intitolato «La Rivoluzione». Chagall lo portò con sé durante l'esilio americano nel 1941 e poi decise di tagliarlo in tre parti per ricordare degnamente le sofferenze patite dal popolo ebraico durante la guerra. Caratterizzati da colori fiammeggianti e colmi di una luminosità degna di una vetrata, i tre quadri trasmettono poeticamente e drammaticamente tutta la dolorosa epopea di un popolo che si identifica nella Passione del Cristo crocifisso posto al centro di due opere. Qui il mondo sottosopra è quello dell'ingiustizia e della violenza che cancellano tutti i valori e minacciano la stessa dignità umana e la voce della vita. Gab. Sim.

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