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I sindacati protestano. Inutilmente

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Èancora scontro tra Regione e sindacati sul completamento della trasversale Civitavecchia-Orte. Da un lato l'assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, Luca Malcotti, che ribadisce come non ci sia alcun definanziamento dell'opera: «Ho mostrato e inviato per iscritto ai sindacati - ha spiegato - i decreti amministrativi che comprovano l'esistenza dei finanziamenti». Dall'altra, ci sono le parti sociali che, nonostante il freddo pungente, sono scesi in piazza come promesso, sotto al Comune. C'erano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, insieme a qualche rappresentante politico di centrosinistra, sostenuti dal sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola. «Dei 117 milioni di euro previsti, ne mancano all'appello 45 - hanno accusato i segretari di Cgil e Cisl, Cesare Caiazza e Domenico Barbera - fondi su cui insiste solo un "impegno" e non ancora uno stanziamento certo che siamo qui a chiedere. C'è uno sforzo da parte dell'assessore Malcotti, ma non basta. Non a caso abbiamo scelto questo luogo perché vogliamo che il Comune, oggi totalmente assente, si faccia promotore in Regione di scelte istituzionali a sostegno del territorio». E proprio sul territorio ha puntato l'accento il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, il quale ha sottolineato come la trasversale per Orte sia una opera strategica «per far uscire il territorio da un isolamento che non gli permette di svilupparsi. L'arteria stradale – ha aggiunto – è necessaria per ricollegare il centro Italia con la costa e con il porto: è una priorità e come tale va mantenuta ai primi posti dell'agenda della Regione. La nostra preoccupazione, infatti, è che alla fine si perda ancora tempo e non si faccia più nulla». Sottolineando poi come più volte insieme al sindaco Moscherini è stata ricordata la collaborazione tra Comuni limitrofi per dare nuovo slancio al territorio, Mazzola ha ribadito che proprio le infrastrutture rappresentano la base per ripartire. «Oltre ad essere un'opera strategica dal punto di vista dei collegamenti – hanno aggiunto i sindacati - la superstrada potrebbe rappresentare un'importante sbocco occupazionale in un territorio che deve fare i conti con la chiusura del cantiere Enel». Dar. Geg.

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