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La danza le prova tutte

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diCARLO ANTINI La danza è in crisi? E allora le provano tutte. Diretta nelle sale cinematografiche, biglietti in offerta speciale e tanta, tanta musica. Non solo opera, operetta e musica colta. Il balletto «classico» cambia veste e sempre più spesso intreccia le sue coreografie con le nuove tendenze del pop e rock. I Bad Boys of Dance non sono certo i primi a sperimentare corpi in movimento a ritmo di rock ma la compagnia di danza capitanata da Rasta Thomas non ha peli sulla lingua e punta contemporaneamente su tutte le nuove tendenze del pop contemporaneo. Per attirare pubblico e soprattutto giovani, i Bad Boys of Dance non rinunciano a nulla. Nella scaletta dello spettacolo ci sono brani di Queen, U2, Lenny Kravitz, Prince e Michael Jackson. Come dire la storia del rock sinfonico e del pop d'autore degli ultimi trent'anni. E non ci saranno brani qualsiasi ma il meglio del loro repertorio. Degli U2 risuoneranno al Teatro Olimpico «Vertigo», «With or without you» e «Beautiful day». I Queen scenderanno in campo con «We will rock you», «Bicycle Race», «Another one bites the dust», «Body Language» e «Bohemian Rhapsody». Presenza massiccia anche per il Re del Pop. I ballerini di Rasta Thomas scelgono Jackson in massa e allora via con «In the closet», «Pyt», «Wanna be startin' somethin'», «Man in the mirror», «Billy Jean», «Smooth criminal», «The way you make me feel» e «Bad». Ci saranno anche brani di musicisti pop delle nuove generazioni come Black Eyed Peas e Coldplay. La danza di Thomas, però, si muoverà anche su piani più tradizionali e classici come la «Carmen» cantata da Maria Callas e «Ne me quitte pas» di Jacques Brel. Contro la crisi economica e quella degli incassi, la danza fa quello che può e pare lo faccia bene. I Bad Boys of Dance hanno riscosso finora un grande successo in tutto il mondo. La loro tournée è partita più di due anni fa in Germania e da allora ha collezionato più di 250 mila fan in 150 spettacoli ospitati negli Stati Uniti, Europa e Australia. Tra le curiosità che rendono lo show più appetibile c'è anche la vicenda familiare che lega le due menti del progetto. Il regista è Rasta Thomas e le coregrafie sono a cura di sua moglie Adrienne Canterna, coreografa lei stessa e unico elemento femminile della compagnia. Fondamentale anche il contributo delle proiezioni video create da William Cusick. Parlando del suo spettacolo, Thomas ha dichiarato: «Rock the Ballet è il nuovo genere di danza del ventunesimo secolo: il balletto pop». Ed è proprio questo il punto. Il giovane Thomas è sicuramente debitore di grandi della danza contemporanea come Merce Cunningham e i Momix di Moses Pendleton. I suoi ballerini-illusionisti sfidano le leggi di gravità e hanno creato un'infinita serie di epigoni. La danza di Rasta Thomas cerca di restare legata a un'impostazione classica di balletto ma finisce per essere inghiottita dalla contemporaneità. Vediamo se anche Roma darà spazio e successo all'esperimento e il balletto riuscirà ad affrancarsi definitivamente dalla ristretta schiera elitaria per tuffarsi nelle maglie più accoglienti del pop.

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