Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Caso diplomatico sul falso cinese

Il capannone di giocattoli cinesi contraffatti

  • a
  • a
  • a

«Troppa merce contraffatta, sono stufo della politica che non fa, chiedo che venga inoltrata una protesta formale all'Ambasciata cinese». L'industria del falso diventa un caso diplomatico. A urlare contro il Dragone rosso è il presidente di Federabbigliamento Roma, Roberto Polidori, appresa la notizia dell'ultimo sequestro di cento tonnellate di merce contraffatta in un capannone di Torre Angela. «Sono stanco delle promesse della politica, anche quelle false. È una vergogna - dice Polidori - Roma è diventata il più importante centro di smistamento in Italia della merce falsa e a parte i sequestri non si fa niente per stroncare il fenomeno. Bisogna interventire a monte. È una situazione talmente ridicola che i cinesi dicono di noi: italiani col volto da tigre e il cuore da coniglio». L'altro ieri in via Muraccio di Rischiaro gli investigatori della Squadra mobile di Vittorio Rizzi insieme coi colleghi della polizia amministrativa di Edoardo Calabria hanno sequestrato giochi per bambini, luminarie, batterie elettriche, un mondo di regali falsi e pericolosi. In tutto, cento tonnellate di merce per un valore di quattro milioni di euro. Due denunciati, entrambi cinesi: il referente della società cui era intestato il capannone, Z.S., 52 anni, e il gestore G.N. di 22, accusati di commercio di giocattoli non conformi alle normative sulla sicurezza e commercio di prodotti con segni falsi. Molti giochi non avevano il marchio "CE", sigla della Comunità europea, sinonimo che l'articolo è stato prodotto secondo i criteri di sicurezza fissati dall'Unione europea. Altri pezzi invece erano siglati col marchio europeo: gli accertamenti dei poliziotti però hanno scoperto che era stato copiato e applicato. In casi precedenti alcuni imprenditori cinesi hanno spiegato che la scritta significa «China Export», esportazione cinese. Nel periodo delle feste (e non solo) nella terra del Dragone le industrie del regalo fanno affari da capogiro. Il 75% della produzione mondiale di giocattoli è in Cina. Stessa patria però della fabbrica parallela e dal fatturato stellare della contraffazione che scarica Tir e container anche nella Capitale. La Guardia di finanza ha calcolato che è presente a Roma il 25 per cento circa del falso che arriva in Italia. Nell'ultima settimana i sequestri si sono moltiplicati. Due dicembre, Montecompatri: 16.560 capi di abbigliamento sportivo con il logo contraffatto di noti club calcistici europei scoperti dalla Finanza. 24 novembre, ancora le Fiamme gialle: in alcuni negozi del litorale romano trovato oltre un milione di giocattoli contraffatti.

Dai blog