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«A tavola pretendiamo la qualità»

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Lagente invade i centri commerciali per gli acquisti natalizi e al grande Porta di Roma, lungo la Bufalotta, è subito ressa. «Le finanze sono già risicate. Solo la tredicesima alimenta alcuni desideri tranquilli», dice Romano Amatiello, 41 anni, militare di carriera che vive con la sua compagna Alessandra e Dylan, un pastore tedesco. «Abbiamo comprato un macchina fotografica digitale, un aspirapolvere, cose pratiche – continua – Per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale pretendo la qualità. In secondo piano condimenti e piccole cose per la tavola. Non oltre i 300 euro». «In famiglia i regali li facciamo alla Befana - dice Raffaella Paolessi, traduttrice, vive con la madre – Avendo avuto un contratto di lavoro decente fino a fine anno, oggi posso fare qualcosa in più. I regali devono essere belli: no alle stupidaggini. Per le mie finanze, dischi e libri che di sicuro arricchiscono». «Per le grandi cene mi regolo con un sistema misto parenti-amici. Spese ridotte all'osso - rimarca Alba Vastano, divorziata over 50, insegnante di scuola primaria – Non spenderò più di 300 euro: un pasto di grande qualità lo considero già un dono ai miei cari». «Per la notte di Natale non spenderò più di 100 euro – dice Alessandra Cesselon, storica dell'arte – Meno prodotti ma di qualità. Per i regali? Cose divertenti ma utili e libri da mercatini, anche riciclati ma ottimi». «La ridistribuzione del reddito ha piegato fasce sociali prima benestanti: riduciamo», dice lapidaria Concetta Di Lunardo, 47 anni, insegnante di ruolo, con due figli. «Unici regali che possiamo permetterci sono nostre poesie. A parte gli scherzi, libri. A tavola? Un Nero d'Avola per l'ottimo rapporto qualità/prezzo, 100 euro per il pranzo di Natale, a Capodanno più lenticchie e spesa partecipata fra parenti e amici. La tredicesima va per il mutuo e altro». «Sto attentissima alle offerte e giro sempre per una decina di negozi prima di scegliere – sottolinea Elena Galifi, 43 anni, professionista della comunicazione medica, un marito, due figli – I regali fatti in anticipo, irrinunciabili per figli e nipoti. Per il cibo, non oltre i 200 euro per Natale e Santo Stefano». «Spesa? Il meno possibile. Tengo io i cordoni della borsa», dice Luciana Miocchi, 39 anni, impiegata in uno studio legale, un marito e due bambini. «Regali più piccoli agli adulti ma fatti con sentimento. Per i bimbi, quelli più desiderati. Faccio tutto in casa, tortellini, ravioli, costa meno comprare gli ingredienti che prenderli già fatti. Al pranzo di Natale saremo una decina per oltre 80 euro di spesa».

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