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La spiaggia si rivede a febbraio

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OSTIASette pennelli in roccia e scogli perpendicolari alla battigia per frenare l'erosione della spiaggia di Ostia arretrata di quaranta metri in appena tre mesi. E cinquecentomila metri cubi di sabbia per ricostruire cinque chilometri di arenile tra il canale dei pescatori e lo stabilimento La Marinella. Il progetto per il ripascimento è già pronto. Lo ha elaborato la Regione Lazio e interesserà tre chilometri di litorale. Ma decine di stabilimenti rischiano di chiudere perché l'Unione europea ha chiesto all'Italia di mettere all'asta le concessioni sul Demanio Marittimo. «Per il ripascimento sono pronti 6,2 milioni di euro - spiega Franco Petrini, gestore della Nuova Pineta - Tra un pennello e l'altro verrà riportata sabbia». I lavori inizieranno a febbraio dureranno tre anni. Pennelli perpendicolari alla costa vennero proposti per il primo ripascimento di Ostia, nel 1989, ma non furono mai realizzati. Vennero invece allineate alla costa barriere soffolte. Cinque anni fa invece il ripascimento «morbido» con sabbia prelevata dai fondali al largo e riportata sulla battigia. Protestano invece i gestori degli stabilimenti di anzio e Nettuno: «Il ripascimento serve anche per le spiagge di Cretarossa e Tor Caldara ma per noi nessun intervento». A rischio, a Ostia come a Lavinio, Torvajanica e Ladispoli ci sono decine di imprese che andranno all'asta. Alla Regione Lazio Sib, Fiba, Assobalneari, Oasi e Cna hanno chiesto di intervenire presso l'Unione europea, che vorrebbe la vendita all'incanto come meccanismo di rinnovo delle licenze, affinché «venga data la priorità nelle nuove assegnazioni a chi gestisce già le spiagge, estendendo da un minimo di 12 ad un massimo di 30 anni le concessioni». Prevedendo indennizzi per chi dovrà andarsene.

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