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Superstore e boutique Roma riparte dal centro storico

L'inaugurazione di Little Big Town a piazza Venezia, Roma

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di ANTONIO ANGELI «Chiunque viene a Roma ne resta incantato, per sempre»: parola di Francesco Hausmann, «rampollo» di origine germanica della più antica famiglia di orologiai della Capitale, anzi, da prima che Roma fosse Capitale. Gli Hausmann, infatti, sono gli orologiai dei papi dal 1794 e ne hanno viste di tutti i colori. Come la Città Eterna che, da un po' di tempo, sembrava vivere, a livello economico e commerciale, un tristissimo declino. Passeggiare per le vie del centro nella scorsa primavera offriva un panorama sconfortante: negozi chiusi, finestre come occhi vuoti e tante tavole di legno inchiodate alla bene e meglio. Frutto forse di anni di politiche incerte, di mancati interventi. Poi qualcosa si è rimesso in moto: l'aria commerciale nel centro storico di Roma, il più grande del mondo, ha ricominciato a farsi frizzante, grazie anche alla politica nazionale. Una vittoria di Silvio Berlusconi. Ieri, a piazza Venezia, è stato inaugurato con una sfarzosa festa, «Little Big Town», il più grande negozio di giocattoli d'Italia, uno dei maggiori d'Europa, mille metri quadrati nel palazzo delle Assicurazioni Generali. Un paradiso per più piccoli (ma anche per i genitori) che è andato a «rubare spazio» ad una struttura storica tradizionalmente occupata da banche. «Little Big Town» è stato disegnato da di Valerio Mazzoli, genio creativo di Disneyland Paris, Gardaland e dell'MGM di Las Vegas. Tra i «piccoli» partner di «Little Big Town» la Fiat e, dulcis in fundo, Venchi - Il Cioccolato dal 1878. Dalla LBT Italia, la società che gestisce il grande negozio, spiegano che in base ad un'attenta ricerca commerciale si è calcolato che sul marciapiede all'angolo di piazza Venezia, proprio davanti alle vetrine, passano in un anno ventisei milioni di persone. E lasciano intendere che il grande investimento è stato ben oculato. A un «tiro di schioppo», intanto, fervono i lavori per l'apertura del nuovo mega store di Zara, leder spagnolo dell'abbigliamento casual e non solo, certo non ha bisogno di presentazioni, che ha acquistato il palazzo che fu della Rinascente a largo Chigi. Ma la Rinascente non sparirà dal centro della Capitale: aprirà un nuovo super-punto vendita a via del Tritone, una strada che per troppo tempo ha veduto solo chiusure. È un'aria di rinascita e di grandi affari commerciali per il centro che torna ad essere protagonista della città di Roma. Molti famosi alberghi, inoltre, hanno iniziato ad ospitare nelle loro sontuose sale mostre aperte a tutti, con il fine di veder rivivere le strade della Dolce Vita. Come il Sofitel Rome Villa Borghese, di via Lombardia dove l'altro giorno è stata inaugurata la mostra fotografica internazionale «Fashion Stills - Si la mode m'etait contée». O come il bellissimo Regina Hotel Baglioni di via Veneto che dal primo al 13 dicembre propone «Gastronomie, Mes Amis du Cinema et Musique», con quadri di Jean-Pierre Duriez. E gli Hausmann, gli orologiai dei papi dal 1794? Non sono da meno, loro che possono marcare i gioielli con l'antichissimo punzone «Roma 12». Il prossimo martedì Hausmann apre una nuova boutique del gioiello e, naturalmente, dell'orologio, in via del Babuino 63. Con una «festicciola» da ottocento invitati supervip, Hausmann dà il via al nuovo punto vendita e a «Infinito», linea di altissima gioielleria. «Vedo un futuro radioso per il centro storico: ci sono vagonate di aziende straniere che vogliono venire ad investire a Roma - spiega Francesco Hausmann - Il centro, il tridente, potrebbe diventare una piccola Svizzera se solo a livello amministrativo ci sarà la sensibilità di usare, per le diverse zone, diversi criteri di stile. Ad esempio, a via del Babuino, che si sta definendo come una via elegante, di boutique, bisognerebbe togliere un po' di auto e motorini parcheggiati. Pur mantenendo il passaggio. Comunque - conclude - siamo sulla buona strada».

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